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Due generazioni di donne a confronto

Autore: Elena Romanello
Testata: ArticoloTre
Data: 12 febbraio 2014

Negli anni si è parlato già in varie occasioni di donne e Islam, e anche della vita delle donne in quello che è uno dei Paesi più contraddittori del mondo musulmano, l’Iran, prima teocrazia coranica ma anche sede di numerosi fermenti al femmnile.
L’attrice di Teheran, scritto dalla giornalista e scrittrice iraniana naturalizzata francese Najal Tajadod racconta la storia di Sheyda, dietro cui si nasconde la star del cinema iraniano e poi internazionale Golshifteh Farahani, ma anche la sua vita: due donne e due generazioni a confronto, quella di Nahal, nata e cresciuta sotto lo scià e poi emigrata in Occidente dopo la rivoluzione khomeinista e quella di Sheyda, classe 1983, cresciuta sotto il regime degli ayatollah e le bombe della guerra contro l’Iraq, con tutte le limitazioni e le costrizioni del caso ma anche con una gran voglia di ribellarsi e affermarsi, a cominciare dalla scelta, appena adolescente, di travestirsi da maschio per confrontarsi con un mondo diverso da quello imposto alle donne.
Il recitare una parte è il tema di tutto il libro, che ricostruisce un Paese in cui si vivono due vite, quella ufficiale, consona alla teocrazia dittatoriale, e quella nascosta, in cui si possono fare cose come esprimere opinioni e desideri, stringersi affettuosamente la mano, bersi tranquillamente un bicchiere in compagnia di amici.
Scritto come un romanzo, il libro racconta una realtà e una storia vera, la vita di una donna che si interseca con le vicende del Medio Oriente degli ultimi decenni: nel libro e non solo Shayda / Golshifteh ha creato scandalo posando a seno nudo per un manifesto contro la violenza sulle donne e ha dovuto andare in esilio, tra Stati Uniti e Francia, dove ha intepretato e sta interpretando numerosi film, sempre con il rimpianto del suo Paese perduto ma incapace di garantirle libertà e emancipazione.