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Soldi, sesso e potere. La "notte" di Pulixi riporta in scena Mazzeo

Autore: Francesca Visentin
Testata: Corriere del Veneto
Data: 9 aprile 2014

Torna in scena, strabordante, coriaceo, estremo, l'ispettore Biagio Mazzeo, il personaggio più discusso e «scorretto» della narrativa noir contemporanea. Il poliziotto «letale e dannato» creato dalla penna arguta di Piergiorgio Pulixi, scrittore che vive tra Padova e Londra. S'intitola La notte delle pantere (Edizioni e/o, collezione Sabot/Age, 288 pagine, 16 euro), l'ultima fatica di Pulixi: una storia tutta sesso, soldi, potere, in cui l'irresistibile Mazzeo, l'ispettore a capo di una squadra di poliziotti «estremi» come lui, che lo venerano come una divinità, piomba con la forza di un uragano estivo. Quest'avventura si apre con Mazzeo in carcere, per salvare i suoi uomini da uno scandalo di crimini e corruzione, tra droga e illegalità varie. Da lì la vicenda è tutta in salita, con un susseguirsi di colpi di scena che tolgono il fiato. Ma quando tutto sembra ormai perduto e Mazzeo è accerchiato da problemi che potrebbero schiacciarlo, la sua innata capacità di sopravvivere ai disastri e di riscattarsi all'ultimo minuto, cambierà le sorti dell'intero romanzo.

Violenza, vendette, corruzione, amore: gli ingredienti ci sono tutti per un noir dal ritmo adrenalinico. E ancora una volta Piergiorgio Pulixi, che è stato allievo di Massimo Carlotto, dimostra di sapere tenere in piedi un edifico narrativo complesso, destreggiandosi con apparente facilità tra linguaggio e trama. Colpisce soprattutto la genialità di dare vita a un personaggio come Mazzeo, che avrebbe tutte le caratteristiche per essere il «cattivo» della situazione, ma viene invece elevato da Pulixi a personaggio carismatico e ipnotico e così trascina e convince il lettore. A Mazzeo si perdona tutto, la corruzione, i metodi «illegali» e spesso brutali, la mancanza di scrupoli. Perchè alla fine con i suoi modi politicamente scorretti, l'ispettore Mazzeo e la sua squadra ripuliscono le strade dalla feccia e combattono il crimine come nessun altro.

Cos'è il bene e cos'è il male? Qual è il confine? Riflessioni superflue quando si tratta di Mazzeo. E questo rendere politicamente corretto l'«iper scorretto», è una cifra narrativa che Piergiorgio Pulixi riesce a gestire con maestria. La seconda storia dell'Ispettore Mazzeo convince forse più della prima (Una brutta storia, finalista al Premio Camaiore 2013). E Pulixi, scrittore inserito a pieno titolo nel movimento letterario noir padovano Sugarpulp, si conferma autore di grande talento che, come pochi, sa coniugare azione e grammatica in un mix che gronda adrenalina e suspance. Non è una strada facile scegliere di narrare l'illegalità trasformando il più corrotto dei poliziotti (o almeno così sembra) nell'eroe (quasi) romantico che ogni donna vorrebbe incontrare. Pulixi ha saputo cavalcare questo filone con originalità, senza cali di tensione, nè di tono narrativo. Una promessa della letteratura noir contemporanea ormai ampiamente confermata.