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"La giostra del piacere", Eric-Emmanuel Schmitt - Il condominio in piazza...

Autore: Simona Scravaglieri
Testata: Letture sconclusionate
Data: 13 giugno 2014

Potremmo inserire tranquillamente questo lavoro in una ideale trilogia che vede in sequenza tre testi che commentano, in tempi diversi, l'evoluzione della società contemporanea; trilogia che vedrebbe prima "La fattoria degli animali" di Orwell, "Il condominio "di J.G. Ballard e infine "La giostra del piacere" di Schmitt. La qualità di Schmitt sta nel riportare il tema de "Il condominio" in modalità orizzontale e sito in un palcoscenico in cui le quinte sono rappresentate dai limiti di una piazza, place d'Arezzo,e su cui tutti gli edifici affacciano. A far da contrasto e da commento all'umano svolgersi della vita c'è il rumore dei pappagalli e delle cocorite variopinte che vivono, da quando furono liberati, fra le fronde degli alberi del parco nella piazza.Se volessimo vedere come le cose sono cambiate dal 1975, quando uscì High Rise (Il condominio) potremmo sostanzialmente dedurre quanto segue:- siamo più soli;- la coscienza di noi stessi in rapporto alla società e al posto che ricopriamo si riferisce ad un fattore in più ovvero il sesso;- la nostra definizione vive e si nutre della parte più nascosta del nostro io che di solito non ci piace mostrare.Le costanti invece che rimangono sono:- l'ambizione al cambio di classe;- la confusione nell'individuazione del ruolo che potremmo ricoprire;- la differenza di classe che esiste ma basandosi su dati economici e non umani, ma che continua ad essere rappresentata come fondata su ruoli leggendari;-l'etica dello scandalo.La maschera che ci mettiamo giornalmente ha radice, quindi, nell'appartenenza alla società e ci rende legati e prigionieri di un mondo cui scegliamo di volere appartenere - dalle rappresentazioni di ogni autore l'uomo appare sempre incapace a vivere distaccato dal gruppo -. Sostanzialmente scegliamo di appartenere o no ad un gruppo in base alle nostre ambizioni e come sottolineava Orwell lo facciamo scientemente delegando il nostro pensiero in deroga alle regole del gruppo. A questo segue l'insoddisfazione che trova sfogo nelle nostre fobie che rifiutiamo ulteriormente creandone delle altre. Lapiazza che aggrega è come la città, il bar, il condominio. Dovrebbero essere luoghi in cui incontrarsi e invece sono diventati palcoscenici da cui spiare la vita altrui, sia mai sia migliore della nostra e laddove questo sia per noi un valore di fatto siamo pronti alla mera imitazione e non alla lotta per il raggiungimento dello scopo. Da questo ritratto ne esce fuori un'umanità malata e sola che involve invece di evolvere campando più sulla diceria che sul fatto pratico. Il banchiere tanto affezionato alla sua immagine che va per boschi a cercare l'avventura omosessuale o il politico che per sanare le sue ansie da prestazione pubblica cerca donne per fare sesso sono solo le punte dell'iceberg e sono quelle più visibili ai nostri occhi che giudicano scandalo per scandalo questo o quell'uomo.Ma Schmitt non si limita a mettere in piazza quello che potremmo trovare in un qualsiasi giornale scandalistico, va oltre. Annulla la separazione delle classi Ballardiane riportando la scala sociale in maniera orizzontale, permettendo il confronto diretto con le classi meno abbienti e favorendo, con il susseguirsi di storie personali raccontate per capitoli, anche le percezioni suddivise per età. E' una completa innovazione rispetto ai precedenti autori perché il confronto si fa più serrato e più vicino alla vita reale che viviamo. Se da un lato il confronto povero e ricco è un qualcosa che conosciamo, arricchendolo con classe sociale/età anagrafica si amplia con un input in più.L'involuzione e la retrocessione civile non è una cosa statica e che appartiene ad un solo momento storico ma forma la successiva categoria di persone che domani prenderanno il nostro ruolo. Bambini, ragazzi e giovani cui non sappiamo spiegare la logica del rapporto persona/sesso/ruolo e cui lasciamo dedurre quali possano essere le conseguenze, attraverso le nostre azioni che non possono che subire passivamente.A questo si aggiunge anche il sesso, il rapporto con la libertà sessuale ottenuta, è ancora in evoluzione. Non sappiamo, non siamo, sperimentiamo prendiamo le misure. Giudichiamo in base a criteri antichi e siamo contemporaneamente attirati da ciò guardiamo pur non sapendo di cosa si tratti. Una dualità interessante che fornisce un'ulteriore difficoltà per l'eterno contendere fra "essere e apparire".Siamo o saremo sconfitti da tutto questo? Secondo quello che si intravede nel testo di Schmitt una speranza c'è ed è rappresentata dal baratro in cui rischiamo di cadere continuando a camminare sul filo sottile che rappresenta l'essere e apparire. E' l'abiezione e il desiderio di essere e appartenere ad un dato gruppo che offusca la nostra percezione e solo cadendo nel baratro riusciremo a ritrovarci e a ritrovare la nostra verità. Il particolare interessante è dato dal coro dei pennuti esotici cui tutti i personaggi si confrontano. Come nei cori delle tragedie greche, i coloriti volatili rappresentano la voce del passato, delle origini, sempre esposto e suggerito a chi li guarda ma mai preso in considerazione. Il baratro della salvezza, o quello che per noi è il baratro mentre nel loro caso è lo stato naturale, è il loro modo di approcciare ai rapporti; che siano Inseparabili o lascivi il filtro che decide la percezione che gli altri hanno di loro non viene da un qualcosa di nascosto bensì dal loro effettivo rapporto/interazione con il gruppo. Ma noi siamo pronti per tutto questo?Un libro composto come un'opera teatrale in atti, 5 per la precisione, e scandita con capitoli che rappresentano gli incroci casuali o voluti fra i particolari condomini di questa piazza. Poi c'è una lettera su carta gialla "Questo biglietto solo per dirti che ti amo. Firmato: tu sai chi", ma questo mistero ve lo dovete sbrogliare da soli!E' un tomo, 654 pagine, che scorrono che è un piacere e, mai come questa volta, posso dire che sono tutte necessarie,non ne avrei tolta nemmeno una. Felicissima di averlo scelto e comprato mi congratulo con E/O per la bella scelta di pubblicazione. Buone letture, Simona Scravaglieri