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Le estasi culinarie nel condominio del riccio che seduce

Autore: Paolo Petroni
Testata: La gazzetta del mezzogiorno
Data: 20 agosto 2008

Ambientato nel signorile palazzo parigino di Rue de Grenelle, era uscito in Italia nl 2001 e ora viene proposto da e/o dopo il boom dell’«Eleganza»

A Parigi, nel signorile palazzo di Rue de Grenelle, ormai celebre abitazione dei personaggi de L’eleganza del riccio, monsieur Arthens, il più grande critico gastronomico del mondo, è in punto di morte. Tremendamente egocentrico, nelle ultime ore di vita cerca con ansia di recuperare il Sapore per Eccellenza, quello che vorrebbe poter risentire per l’ultima volta. Inizia così il primo romanzo di Muriel Barbery, Une gourmandise, uscito in Francia nel 2000 e in Italia da Garzanti nel 2001 col titolo Una golosità, che nella nuova traduzione per le edizioni e/o diventa ora Estasi culinarie, in libreria il 12 settembre. Tradotto da Emanuelle Caillat e Cinzia Poli (pp.180 – euro 16,00), ha suscitato un tale interesse presso i librai da permettere alla e/o una prima edizione di 120 mila copie. Del resto L’eleganza del riccio, che sta diventando anche un film, si avvia, solo in Italia a raggiungere il traguardo delle 500 mila copie, a un anno dall’uscita, nel settembre 2007, quando divenne subito un bestseller e uno dei libri più regalati del Natale scorso. Per festeggiare, ne è stata appena pubblicata un’edizione speciale regalata dalla casa editrice ai librai con la dedica dell’autrice: «Vi invio i miei più calorosi ringraziamenti, a voi che avete difeso così bene questo riccio. Spero di avere il piacere di incontrarvi un giorno, in Italia, o in qualche altro posto del mondo. Grazie! Muriel Barbery».

Il vecchio romanzo, l’opera prima della scrittrice, ripercorre insomma in un viaggio gustoso e ironico la carriera di Arthens, dall’infanzia ai fasti della maturità, attraverso le celebrazioni di piatti poveri e prelibatezze haute cuisine, con momenti di intenso ed esilarante rapimento per approdare a una spassosa e inaspettata sorpresa finale. A fare da contrappunto alla voce dell’arrogante critico, c’è poi la nutrita galleria delle sue vittime (i familiari, l’amante, l’allievo, il gatto e non manca nemmeno la portinaia Renée…) ciascuna delle quali prende la parola per esprimere il suo punto di vista su un uomo che sembra ispirare solo sentimenti estremi, dall’ammirazione incondizionata al terrore, dall’amore cieco all’odio feroce. Estasi culinarie è un percorso che si snoda attraverso vivide evocazioni sensoriali, impreziosite da una scrittura raffinata e sinuosa, al servizio di una corrosiva satira delle manie alto borghesi. Molto diverso, per tema e stile del racconto, da quel Riccio tanto amato, ma che riuscirà a coinvolgere lo stesso molti lettori, se saranno aperti a scoprire qualcosa di nuovo.