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Le inutili vergogne - Eduardo Savarese

Autore: Claudio Finelli
Testata: Le monde diplomatique
Data: 15 luglio 2014

Le inutili vergogne di Eduardo Savarese è un romanzo che, coniugando felicemente introspezione psicologica, militanza civile e grande cura dello stile, conduce il lettore all'interno di un percorso commovente e catartico nell'universo conflittuale dell'animo umano, scandagliandone soprattutto il sentimento di inadeguatezza che, a diversi livelli, rovina la vita di tantissimi uomini e tantissime donne, ancor oggi soffocati nelle maglie di una vergogna tanto inutile quanto, purtroppo, fisiologicamente legata a incancreniti stereotipi comportamentali e vuote convenzioni sociali. Benedetto, controverso protagonista della narrazione, è una creatura dolorosamente tormentata dalla «Sterminata solitudine silenziosa delle galassie» e, vivendo in uno stato di apparente benessere psicoaffettivo, presenta al lettore l'identikit esemplare di chi, da sempre soggetto a un'educazione sessista ed eteropatriarcale, si è «maturaimente » piegato a nascondere le emozioni più autentiche ed istintive sotto il sudario borghese del giudizio e delle formule passivamente accettate. La storia di Benedetto, però, non è solo una storia di silenzi, imbarazzi e desideri soddisfatti col senso di colpa, ma è anche la storia di un'umanità che resiste all'ipocrisia, la storia di un'umanità che, a suo modo, decide di raggiungere una propria maturità sentimentale, un'umanità che sfida il pregiudizio con la stessa semplicità con cui ciascun essere umano sa di non poter rinunciare a respirare per vivere. Un'umanità che si riscatta attraverso l'immediatezza di un'identità orgogliosamente esibita, quella di Nunziatina, moderna incarnazione di orgoglioso transgenderismo metropolitano, oppure attraverso la generosità incondizionata di Padre Vittorio, che accarezza con amore chi ha determinato la sua rovina, perché sa che nel giorno del giudizio solo le lacrime saranno pesate e conosce quanta sofferenza e quante lacrime sono dietro il freddo egoismo del suo delatore. Un 'umanità che si rivela nei recessi più impensabili, perfino nella presenza mistica e fantasmatica di una zia «strana, religiosissima e solitaria» che, seppur morta, sopravvive inspiegabilmente nella suggestiva rifrazione di un simbolo e di un diario. Insomma, Le inutili vergogne sembrano suggerirei l'urgenza ormai improrogabile di operare una riconsiderazione radicale della società e dei valori che devono guidare le nostre scelte, sia a livello personale e spirituale che giuridico-istituzionale, affinché nessuno possa mai più osare avallare quel che scrive il personaggio di Gaetano, omosessuale che ha patologicamente interiorizzato il disprezzo sociale al punto tale da sostenere che quella dei gay è proprio una categoria dell'essere ingombrante e deprimente. Sterile, morbosa, isterica, gesticolante, stonata, fuori fase, fuori forma, decentrata, destrutturata, centrifuga di intenzioni. Odore di sesso che passa per il culo! Cosa sporca, sconveniente.