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Chiamalo sonno

Autore: Benedetta Marietti
Testata: D / La Repubblica delle Donne
Data: 20 settembre 2008

Se vi hanno affascinato le atmosfere oniriche e inquietanti del più recente cinema italiano ambientato in una certa provincia del nord solo in apparenza immobile e sonnacchiosa ( da Centochiodi a La ragazza del lago), ma nello stesso tempo amate il ritmo forsennato di Stephen King, eccovi Sonno, ultimo romanzo di Roberto Tiraboschi, scrittore e sceneggiatore (Pa-ra-da di Marco Pontecorvo è stato applaudito nei giorni scorsi a Venezia). Sostenuto da una scrittura potente e visiva, è un lungo incubo vissuto dal protagonista, il professor Gregorio Morganti, che dopo la misteriosa morte per annegamento della moglie, annientato dall’insonnia e dal senso di colpa, si fa ricoverare in una clinica del sonno dove conosce personaggi enigmatici e disturbati. Tra questi, Maddalena lo aiuterà a fare luce su una parte di sé a lui sconosciuta.

Come ha deciso di occuparsi delle malattie del sonno?
«Ho un figlio quindicenne che da piccolo non ha mai dormito. Prima le coliche, poi i risvegli notturni, infine gli incubi. Sono stati anni difficili e faticosi, io e mia moglie abbiamo provato di tutto, dall’agopuntura ai fiori di Bach. Qualche anno fa, facendo ricerche sul web, ho scoperto l’esistenza di “parasonnie”, fasi del sonno durante le quali puoi avere uno sdoppiamento della personalità e compiere atti violenti che al mattino non ricordi. Da queste due circostanze è nato il libro».

Gregorio, il protagonista, vive in una villa sull’Adda, accanto a un ex manicomio…
«L’ambientazione ha una base realistica. Da ragazzino andavo spesso a giocare a casa di un mio zio medico che abitava proprio accanto all’ospedale psichiatrico in cui lavorava».

Durante il “sonno lucido”, Gregorio ha visioni che lo avvicinano a un mondo soprannaturale.
«Il sonno lucido esiste, è un modo per entrare nei sogni e guidarli a piacimento, veniva utilizzato anticamente dai monaci tibetani. Sono molto interessato alla dimensione fantastica, soprannaturale, spirituale, che per alcuni coincide con l’inconscio, per altri con l’aldilà. Il sogno è un territorio di frontiera che può aprire nuove strade di conoscenza. È una sorta di Dr. Jeckyll e Mr. Hyde. La sua indagine interiore lo porta a contemplare la lotta fra bene e male. In ogni persona si nascondono i lampi dell’oscuro. Bisogna accettare, come Gregorio e Maddalena, l’ombra che passa sopra ognuno di noi».