Esce «Perdas de fogu». Il romanziere padovano denuncia: «Il ricatto del posto di lavoro prevale sui diritti del territorio»
Cè un filo - nero, più che rosso - che lega il Petrolchimico di Marghera allampliamento della base militare di Vicenza, i cantieri navali di Monfalcone al Poligono interforze Salto di Quirra, in Sardegna. «Sono luoghi dove il ricatto del posto di lavoro supera ogni diritto dei cittadini che ci abitano. I diritti dei territori non contano nulla: a Vicenza protestano, in Campania non vogliono le discariche, ma tutto succede lo stesso». È latto daccusa dellultimo libro di Massimo Carlotto, lo scrittore padovano tra imaestri del noir italiano, in libreria da oggi, scritto con un collettivo di scrittori e artisti sardi riuniti sotto il nome di «mama Sabot»: Perdas de fogu (176 pagine, edizioni e/o, 15 euro), ovvero pietre di fuoco, lespressione con cui in sardo si indica il poligono di Quirra, in provincia di Cagliari. Un luogo dove da cinquantanni possono sperimentare nuove armi sia le autorità militari che i privati (prendendolo in affitto) e dove Carlotto ha scelto di ambientare un noir che si intreccia con disastri ambientali e diritto alla salute. Sabato lautore lo presenterà a Vicenza, dove ad attenderlo ci saranno anche molti rappresentanti del comitato «no Dal Molin».
Dopo Mi fido di te, nel quale indagava gli abissi della sofisticazione alimentare, Carlotto torna a dare una cornice noir ai disastri ambientali. Questa volta segue le vicende di Nina, una veterinaria che fa ricerche sugli animali contaminati dalle nanoparticelle del poligono e Pierre, un disertore dellesercito in Afghanistan costretto a collaborare con ex militari corrotti per non finire in galera. In mezzo, una storia di traffico di droga, tradimenti, ricatti, doppi giochi, fino allepilogo. Sullo sfondo, soprattutto, la tragedia di un territorio inquinato dalle scorie delluranio. Più
che solo un romanzo Perdas de fogu è però anche uninchiesta vecchio stile, con 1.500 pagine di dati raccolti in due anni di lavoro. «Forniamo dati solo sulla parte terrestre precisa Carlottoperché per quanto riguarda lacqua, nessuno ha mai fatto analisi. Costerebbero troppo e solo un governo potrebbe permettersele.
Qui, con il poligono di Quirra, non siamo di fronte a un vero e proprio
fenomeno criminale,ma allincontro tra interessi geopolitici dellarea e interessi
delle imprese belliche, unarea grigia nella quale entrano in gioco personaggi più o meno puliti: girano soldi e quindi arriva il malaffare». Ma come per Porto Marghera o per Monfalcone, la popolazione, parte in causa, finisce per essere «vittima» degli interessi economici: «Cè una contraddizione molto forte racconta Carlottoin questa vicenda: una parte di cittadini, in cambio di lavoro, finisce per essere favorevole al poligono e al suo progettato ampliamento, di qui il ricatto. Ma non
pensavamo che la situazione ambientale fosse così grave: quel tipo di inquinamento non può essere bonificato.
Con questo libro sveliamo una cosa che il mondo scientifico stenta a rivelare: la pericolosità delle nanoparticelle». Nel noir un solo personaggio non affonda nel grigio dellindifferenza: Nina, la veterinaria. «Un personaggio straordinario dice
Carlotto lunico che è cosciente della follia che aleggia, anche se non ha una posizione barricadera: è tipico degli scienziati, hanno unastrazione che non permette loro di rendersi conto fino in fondo di quello che succede. Per il resto, quando si racconta la zona grigia, cè ben poco da "salvare"». Dopo anni di «retiro» sardo,
Carlotto negli ultimi mesi è tornato a Padova. Non esattamente per il richiamo della «città natale»: «Sto lavorando al mio prossimo libro rivela un libro che parla sempre di salute e che proprio dal Veneto prenderà le mosse: sono molto preoccupato
per quello che sta accadendo nel Nord Est, anche se qualcosa mi sembra possa cambiare. Per una volta vorrei essere fiducioso».
S'intitola Perdas de Fogu ed è in libreria da oggi per le edizioni e/o l'ultimo libro di Massimo Carlotto. Padovano, 52 anni, Carlotto ha scritto il libro con un collettivo di artisti sardi. Si occupa del poligono di tiro di Salto di Quirra, responsabile di malattie e inquinamento.