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Perdas de Fogu di Massimo Carlotto & Mama Sabot

Testata: Ansa.it
Data: 18 novembre 2008

Il problema, con questo libro di Massimo Carlotto, è che ci si occupi del suo contenuto, delle notizie che diffonde e rende accessibili a tutti, riguardanti la nostra salute e quel che certi segreti militari e interessi economici nascondono, più del racconto che vi è stato costruito attorno. Un noir duro come sempre quelli di Carlotto, dalla scrittura chiara e diretta, con molti dialoghi e vari colpi di scena, immersi in un'inquietante ma realissimo spaccato sociale. Una dottoressa raccoglie gli agnelli che nascono malformati attorno al gigantesco poligono di tiro di Salto di Quirra in Sardegna, piu' noto col nome del vicino paese, Predas de Fogu, e spiega: «l'uranio impoverito di per se' non e' cosi' radioattivo da essere dannoso per la salute. Il problema nasce quando viene sparato... I proiettili all'uranio raggiungono temperature elevatissime e, per questo, hanno una capacità perforante straordinaria... a quelle temperature però il materiale si polverizza, trasformandosi in un composto di veleni.... Il termine corretto è sublimazione. Passano direttamente dallo stato solido a quello gassoso, senza diventare prima liquidi. Goccioline finissime che agiscono come un vero aereosol che si spande nell'ambiente e, una volta respirate, impiegano 60 secondi per raggiungere il sangue, superando come niente al barriera dei polmoni. Dopo 60 minuti hanno già invaso il fegato... sono queste nanoparticelle fonte eterne di malattie perché il corpo non è in grado di eliminarle».

Le prime vittime sono i soldati in tutti i luoghi del mondo dove le sparano, ma anche i civili (e gli animali) che vivono attorno ai posti in cui si sperimentano, come appunto questo celebre poligono usato a tale scopo da un consorzio di stati e aziende europee, che permettono a chi le appoggia con mezzi leciti e illeciti, a chi aiuta a tenere tutto sotto controllo, a minimizzare e nascondere, potere e denaro. Detto questo, è facile capire come intrighi, tentativi di fermare la dottoressa, scontri e concorrenza, ovviamente slealissima, tra malavita e servizi, politici corrotti, oltre ai ritratti umani in chiaroscuro che l'autore costruisce, a cominciare da Pierre Nazzari, concorrano a costruire una trama che coinvolge il lettore e in cui i più non si tirano indietro davanti a niente, tra traffici e uso di coca e persone da far scomparire o comunque tacere. Dietro naturalmente una serie di personaggi sbandati, moralmente corrotti, nati da guerre sporche e infinite come la Bosnia, l'Afghanistan e l'Iraq. Insomma, la denuncia di Carlotto non si ferma alle nanoparticelle, ma riguarda molti aspetti oscuri del degrado sociale, ideale e politico del mondo in cui viviamo. Quel che viene raccontato e spiegato nasce sempre da un lungo lavoro di inchiesta, di modello giornalistico, che questo scrittore conduce sui temi sui quali costruisce poi alcuni dei suoi romanzi. Per Perdas de Fogu è stato aiutato da un gruppo di autori riuniti sotto la sigla Mama Sabot, con cui firma del resto il libro, tra cui sono Francesco Abate, Andrea Melis e Vincenzo Saldi' e, in appendice, appare anche una sintetica bibliografia scientifica sulle nanoparticelle.