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Massimo Carlotto - La via del pepe

Autore: Donato Bevilacqua
Testata: La bottega di Hamlin
Data: 26 marzo 2015
URL: http://www.labottegadihamlin.it/letteratura/11884-massimo-carlotto-la-via-del-pepe.html

Un peschereccio carico di migranti va nel Mar Mediterraneo… e forse il mare si prenderà altre storie. Strano, ma forse non troppo, che di un libro così piccolo si possano dire tante cose. Sì perché La via del pepe, di Massimo Carlotto (Edizioni e/o), è un gioiellino per bambini e adulti, reso tale anche grazie alle illustrazioni di Alessandro Sanna. Potrei e dovrei, quindi, dirvi tante cose.   Intanto che in così poche pagine c’è una grande storia, quella di Amal Dembèlè, di un ragazzo di 19 anni (il cui nome in arabo vuol dire speranza) che siede sulla prua del peschereccio Firouz in viaggio verso la vita, verso Lampedusa. In quel barcone, insieme a lui, tanti altre storie di uomini e donne. Nelle mani, ben strette, Amal tiene cinque grani di pepe donati da suo nonno, il grande Boubacar Dembèlè. A questo punto dovrei raccontarvi di un naufragio, della barca che si spezza e di tutte quelle storie che finiscono in fondo al mare. Tutte tranne quella di Amal, che continua a galleggiare tenuto in equilibrio dal pensiero di suo nonno e da quel pepe. Poi potrei dirvi della morte, una dolce signora chiacchierona che sorregge Amal fino a quando il destino non sarà compiuto e la storia scritta. Potrei dirvi di terre lontane in cui si mescolano leggende e realtà, giorni, notti e grandi dignità, generazioni. Dovrei, in fondo, sussurrarvi all’orecchio questa piccola grande fiaba, poco prima di addormentarvi. Così galleggerete anche voi, bambini o adulti, in questo mare pieno di storie e ricordi, possibilità. Carlotto, infatti, crea una fiaba, e la crea tremendamente reale, galleggiante anche lei sotto la superficie dell’atroce realtà. E qui, mosso anche da una certa rabbia, potrei parlarvi di quanto queste pagine e queste illustrazioni siano attualissime, e sputarle poi in faccia a chi parla, parla e parla ancora senza conoscere la guerra, la fuga, il desiderio della vita; a chi urla, urla e urla senza conoscere un po’ di silenzio, di comprensione, senza ricordare che un tempo quei barconi erano le nostre strade verso nuove possibilità per noi ed i nostri figli in giro per il mondo; che anche noi abbiamo qualche mare colmo delle nostre storie.   Dirvelo, o scrivervelo, che La via del pepe custodisce i grandi temi che muovono da sempre l’animo dell’uomo: il viaggio, la speranza, l’indifferenza, la vita, la morte, l’amore. Perfino il ricordo e un pizzico di rimpianto. Che letteratura, storia e poesia sono, a volte, la stessa cosa, quando l’umano e il meraviglioso si uniscono.   Potrei e forse dovrei dirvi tutte queste cose, ma a volte è meglio un sussurro ed un silenzio. Per cui vi lascerò al vostro sogno, che una fiaba non va interrotta; e quando vi sveglierete sarete voi a sussurrarla agli altri. Un peschereccio carico di migranti va nel Mar Mediterraneo… e il mare si è già preso altre storie. E da quelle storie, proprio adesso, nascono altre fiabe.