Login
Facebook
Twitter
Instagram
Newsletter

Piergiorgio Pulixi, Il canto degli innocenti

Autore: Vito Santoro
Testata: Vitosantoro.net
Data: 9 aprile 2015

Con il romanzo Il canto degli innocenti, Piergiorgio Pulixi, scrittore ‘cresciuto’ nel collettivo Sabot, capitanato dal grande Massimo Carlotto, dopo il ciclo, tuttora in corso, incentrato sullo sbirro corrotto Bruno Mazzeo, inaugura un nuovo progetto poliziesco seriale, ad ampio respiro ed autoconclusivo – sono previsti 13 episodi – intitolato I canti del male, che nelle intenzioni dell’autore dovrà costituire, come si legge nella quarta di copertina, «un mosaico completo sul Male». Questa nuova serie di Pulixi ruota intorno al personaggio del commissario Vito Strega, il quale, al contrario di quanto possa suggerire la sua mole imponente, più che un uomo d’azione, è un poliziotto attento a compenetrare la mente dei criminali, forte anche di tre lauree – psicologia, filosofia e giurisprudenza – e dell’essere stato per due anni, prima di entrare in polizia, psicologo clinico. Strega però è un uomo tormentato dall’ossessione della Giustizia, dal dolore delle vittime, dalla fine del suo matrimonio e da un terribile trauma infantile: insomma un poliziotto “solitudine e rabbia”. All’inizio del libro lo troviamo sospeso dal servizio per avere ucciso nel corso di una azione un suo collega, secondo modalità poco chiare. Tuttavia, sia pure abusivamente, Strega decide di indagare comunque su una serie di brutali omicidi perpetrati da adolescenti fra i dodici e i quindici anni: è probabile che questi ragazzi abbiano agito perché manipolati e plagiati da un Burattinaio. Del resto, i meccanismi del plagio e della violenza psicologica costituiscono un tema molto caro a Pulixi, che li ha già esplorati, sia pura da una angolazione e in un contesto completamente diversi, in quel piccolo gioiello di crudeltà che è L’appuntamento, notevole romanzo breve uscito lo scorso anno, senza dubbio il suo lavoro migliore.


Forte di una scrittura secca e tagliente come una lama, dove è netto il predominio dei dialoghi sulle descrizioni, Il canto degli innocenti si struttura sulla base di un filo narrativo principale, destinato a risolversi al termine del romanzo, e altri secondari che certamente troveranno soluzione nelle puntate successive (SPOILER! solo per citare alcuni, il mistero della madre di Vito, che, quando egli era bambino, ha abbandonato improvvisamente la famiglia, portando con sè la figlioletta, o le gesta della carabiniera serial killer, Marina La Brava, che come una mantide, uccide gli uomini che seduce). Pulixi gestisce bene una trama complessa con molti personaggi, gioca abilmente con i topoi del poliziesco seriale americano, tanto letterario quanto soprattutto televisivo (ad esempio, gli adolescenti assassini ricordano molto i followers del celebre serial Following, dove non a caso Kevin Bacon interpreta un poliziotto sospeso dai ranghi, quanto mai tormentato e psicologicamente disturbato), oltre a fare ampio uso dell’espediente deI cliffhanger, concludendo molti dei 117 brevi capitoli che compongono il romanzo, in modo brusco in corrispondenza di un colpo di scena o di una rivelazione o di un altro momento culminante caratterizzato da una forte suspense. Certo, Il canto degli innocenti è un romanzo che chiede al lettore una altissima dose di sospensione dell’incredulità: in cambio però lo ipnotizza, lo avvince e lo appassiona, trascinandolo senza sosta dalla prima all’ultima pagina.

http://vitosantoro.net/2015/03/28/piergiorgio-pulixi-il-canto-degli-innocenti/#more-2043