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Killer estremi. Il suo nome è Mila, vive a fil di spada

Autore: Piero Melati
Testata: Il Venerdì di Repubblica
Data: 17 aprile 2015

La ballata di Mila, il primo episodio della saga che vede protagonista la cacciatrice di taglie dai dreadlock rossi, è stato opzionato per il cinema ed è in corso di pubblicazione in quindici paesi. Il secondo (Regina nera) ha bissato il successo. E ora arriva Cucciolo d'uomo. La promessa di Mila (e/o edizioni, pp 192, euro 16), che per i meriti trascorsi è valso all'autore, il vulcanico Matteo Strukul, la prefazione all'edizione americana della Ballata di Mila da parte dell'amico Victor Gischler, maestro statunitense di new hard boiled, sceneggiatore Marvel (The Punisher, Wolverine, Deadpool, le nuove serie degli X-Men) e infine profeta del noir ultramoderno e più estremista (al confronto Don Winslow viene considerato un puritano).
«Il pulp noir più guascone e sfrenato» recita propriamente la scheda editoriale, per saltare poi a riferimenti quali i road movie alla Lansdale o i ruggiti fumettistici del cinema di Tarantino. Ma ci sono anche altre stelle polari, nella saga di Mila: il west violento di Pechimpah (quello di Machete con Danny Trejo), l'epica visionaria di Sergio Leone. Inutile dirvi che il guru Gischler è d'accordo con tutto questo. La killer Mila, abbandonata dalla madre violentata da una gang, la stessa che le aveva già fatto a pezzi il padre, è anche per lui "L'assassina definitiva". Cresicuta dal nonno a fortissime dosi di arti marziali, ha trasformato il tradizionale sangue freddo della sua specie in un elemento talmente ghiacciato da stendere un "cattivo ragazzo" come l'esperto giallista Massimo Carlotto, responsabile dle lancio di Strukul e della sua eroina.
«Il pulp è al suo meglio quando straccia qualsiasi pretesa di cerebralismo e ti prende alla gola. Non potrei dirlo in modo più semplice e chiaro. La ballata di Mila vi azzanna alla giugulare, ragazzi» scrive Gischler.
Ma c'è di più. Matteo Strukul fondatore di un movimento che si chiama Sugarpulp (ha un magazine online e si riunisce ogni anno a Padova) ha un'altra caratteristica: ha rovesciato dentro il noir la passione per il fantasy più puro, del quale resta uno dei massimi esperti. Da cicli entrati ormai nell'immaginario collettivo (Il trono di spade) e da più recenti e abrasive serie tv (Vikings) lo scrittore padovano ha tratto la linfa per rinnovare in Mila l'eterno mito di una donna con la spada. Per capirne il peso, basti citare l'esempio di Elektra, il personaggio creato da Frank Miller e interpretato al cinema da Jennifer Garner (protagonista anche di un'altra fortunata fiction tv al femminile, Alias di J.J. Abrams, altro re Mida del fantastico contemporaneo).