Le protagoniste di questa "commedia sociale": Paloma, 12 anni, e Renée, 54 anni, non potrebbero essere più diverse. Lautoritratto di Renée è delizioso: "Sono vedova, bassa, brutta, grassottella, ho i calli ai piedi...".
Siamo a Parigi in un elegante palazzo abitato da famiglie dellalta borghesia. Ci vivono ministri, burocrati, maîtres à penser della cultura culinaria. Dalla sua guardiola assiste allo scorrere di questa vita di lussuosa vacuità la portinaia Renée, che appare in tutto e per tutto conforme allidea stessa della portinaia: grassa, sciatta, scorbutica e teledipendente. Niente di strano, dunque. Tranne il fatto che, allinsaputa di tutti, Renée è una coltissima autodidatta, che adora larte, la filosofia, la musica, la cultura giapponese. Cita Marx, Proust, Kant
Dal punto di vista intellettuale è in grado di farsi beffe dei suoi ricchi e boriosi padroni. Poi cè Paloma, la figlia di un ministro ottuso; dodicenne geniale, brillante e fin troppo lucida che, stanca di vivere, ha deciso di farla finita (il 16 giugno, giorno del suo tredicesimo compleanno, per lesattezza). Fino ad allora continuerà a fingere di essere una ragazzina mediocre e imbevuta di sottocultura adolescenziale come tutte le altre, segretamente osservando con sguardo critico e severo lambiente che la circonda.
Due personaggi in incognito, quindi, diversi eppure accomunati dallo sguardo ironicamente disincantato, che ignari luno dellimpostura dellaltro, si incontreranno solo grazie allarrivo di monsieur Ozu, un ricco giapponese, il solo che saprà smascherare Renée.
Le pagine scivolano leggere fra i dotti rimandi e la lingua forbita di Renée e il parlato acerbo di Paloma, mentre lironia pungente non risparmia lipocrisia imperante nei quartieri chic. Quando ci simbatte in tale miscela di leggerezza e umorismo, cultura e profondità, è un piccolo miracolo.