Login
Facebook
Twitter
Instagram
Newsletter

Per tutto l’oro del mondo

Autore: Ferdinando Pastori
Testata: Milanonera
Data: 9 novembre 2015
URL: http://www.milanonera.com/per-tutto-loro-del-mondo-2/

Marco Buratti, l’Alligatore, è un’anima inquieta. Tormentata e costantemente in lotta con i ricordi. Con un passato ingombrante e un presente perennemente in bilico fra desiderio di giustizia e situazioni al limite della legalità. Per usare le sue parole, “… avevo bisogno di tenere a bada un passato di ferite mai completamente rimarginate che ogni giorno di più rischiava di diventare invadente. E distruttivo. [ … ] Volevo vivere un presente dignitoso. Solo l’amore o la tensione di un’indagine pericolosa erano in grado di garantirmelo”. Nel nuovo romanzo di Carlotto deve confrontarsi con entrambe le situazioni. S’innamora di una cantante jazz sensuale e malinconica e si trova coinvolto in una brutta storia di rapine, omicidi e vendette. L’ambientazione è quella prediletta dall’autore, il NordEst non più ricco come una volta e messo alle strette da delinquenza (non solo quella della mafia invisibile che sta cambiando faccia e interessi, ma anche la diffusa e non meno pericolosa microcriminalità) e problematiche sociali quali il razzismo e l’intolleranza, le difficoltà d’integrazione delle minoranze etniche e il desiderio di farsi giustizia da sé. La colonna sonora spazia tra il jazz e il blues, gli amici sono sempre gli stessi e il Calvados una corroborante medicina e un ottimo anestetico. Il tema affrontato è scottante e d’attualità, riempie le pagine dei giornali e divide l’opinione pubblica. Parliamo delle rapine in villa che spesso finiscono in tragedia. Come quella che ha causato la morte di due persone. Il padrone di casa (cassiere di una “batteria” di rapinatori di gioielli e preziosi) e la governante, vittima innocente di una guerra destinata a rimanere senza vincitori. Ed è proprio il figlio dodicenne della governatore il nuovo cliente dell’Alligatore. Ingaggiato con un anticipo di venti centesimi, somma irrisoria, ma che può essere più che sufficiente quando c’è di mezzo il desiderio di fare giustizia e di garantire un futuro sereno al ragazzino. Non sarà un’indagine semplice, perché Buratti e i suoi fedeli amici/soci, Max la Memoria e Beniamino Rossini, dovranno misurarsi con personaggi senza scrupoli e pericolosi. Tutti colpevoli, ma nessuno disposto a pagare per i propri crimini. Criminali senza alcun codice d’onore. Ambigui e crudeli, mossi non solo dall’avidità, ma anche dal desiderio di vendetta. Fra intrighi, sotterfugi, improbabili alleanze e slanci di umanità, l’Alligatore riuscirà ancora una volta a sciogliere i nodi di una vicenda amara destinata a lasciare l’amaro in bocca. Come certe storie d’amore che non nascono sotto la luce buona delle stelle e sono destinate a finire lasciando dietro di sé una scia di rimpianti. Una storia, quella narrata in “Per tutto l’oro del mondo”, da leggere per fare un po’ di luce su certe dinamiche sociali e di potere che troppo spesso sono volutamente ignorate se non quando utili per fare propaganda. Ma non solo, perché è anche una narrazione che coinvolge l’intero spettro dei sentimenti e delle emozioni. Una storia, infine, che nel suo epilogo prepara il lettore a un’altra avventura. Un’altra prova difficile che vedrà l’Alligatore confrontarsi con il personaggio più brutale e disumano creato dalla penna di Carlotto, Giorgio Pellegrini.