Login
Facebook
Twitter
Instagram
Newsletter

Lia Levi, portatrice della memoria

Testata: Corriere di Saluzzo
Data: 5 febbraio 2016

Mercoledì 10 febbraio la scrittrice Lia Levi tornerà a Saluzzo dove era stata quand’era bambina in visita alla famiglia dei genitori, per ricevere la cittadinanza onoraria nell’ambito delle iniziative per il “Giorno della Memoria 2016”. Il conferimento si svolgerà durante il consiglio comunale straordinario convocato alle 18 all’antico palazzo comunale. Scrittrice e giornalista, autrice di romanzi per adulti e ragazzi apprezzati dal pubblico e più volte premiati dalla critica, fondatrice della rivista “Shalom”, Lia Levi è nata a Pisa nel 1931 da una famiglia piemontese di origine ebraica, i Segre di Saluzzo, ai quali ha dedicato il romanzo “La sposa gentile”. Nel volume autobiografico “Una bambina e basta”, che nel 1994 ha ottenuto il premio Elsa Morante opera prima, Lia Levi racconta il dramma delle leggi razziali visto attraverso gli occhi della bambina che è stata. Nei suoi libri rivolti in modo particolare ai bambini ha parlato della realtà dell’antisemitismo nei suoi risvolti quotidiani, insegnando che ci vuole un “Cuore da leone” (é titolo di uno dei suoi romanzi)per affrontare i potenti che vorrebbero rendere alcuni esseri umani di serie B rispetto agli altri. Il conferimento della cittadinanza sarà accompagnato dall’intervento del prof. Claudio Sarzotti, docente di filosofia del diritto all’università di Torino.

La preside dell’istituto SoleriBertoni Alessandra Tugnoli ha incontrato personalmente la scrittrice Lia Levi a Roma il 20 ottobre scorso in occasione della consegna del premio Adei-Wizo per il suo romanzo dal titolo “Il braccialetto”. La dirigente guidava la delegazione di Saluzzo insieme al presidente dell’associazione Biandrata Sandro Capellaro ed alla docente Piera Comba: ne facevano parte gli alunni della classe IV LB componenti della giuria popolare di studenti che hanno valutato i libri in concorso. «Nella sala piena di studenti la scrittrice ci è venuta incontro per conoscere il gruppo che arrivava dalla città alla quale è legata da motivi famigliari — spiega Capellaro che ben conosce gli scritti di Lia Levi ed il suo impegno nella trasmissione della memoria della Shoah alle giovani generazioni. — Le abbiamo proposto di venire a Saluzzo e lei ha subito accettato». Tornati a Saluzzo l’associazione Biandrata e la dirigente del “Soleri Bertoni” hanno condiviso con le altre scuole cittadine l’idea di proporre al Comune il conferimento della cittadinanza onoraria alla scrittrice. «Abbiamo apprezzato da un lato il suo impegno nella conservazione e diffusione della memoria della Shoah — continua la prof. Tugnoli — attraverso la pubblicazione di numerosi romanzi di grande diffusione, destinati sia agli adulti, sia a bambini e ragazzi, dall’altro, il suo costan- te impegno per la pace: nel 1967 Lia Levi ha fondato, ed ha diretto per alcuni decenni, la rivista della comunità ebraica di Roma, che si intitola proprio “Shalom”» C’è anche un legame famigliare e personale tra Lia Levi e Saluzzo... «La proposta è nata anche alla luce del legame affettivo con le sue radici saluzzesi che la scrittrice ha ribadito nell’incontro e nei successi- vi contatti, un legame espresso con affetto e profondità storica nel libro “La sposa gentile”». Amos, il nonno di Lia Levi era il fratello di Moise Segre, che era ricoverato al “T apparelli” con Emma Segre quando venne prelevato per poi essere deportato, nonostante l’età avanzata, ad Auschwitz, subendo la stessa tragica sorte degli altri ebrei della comunità saluzzese. Una proposta motivata quindi dal legame famigliare, dal riferimento a Saluzzo nel libro della scrittrice e dalla comunanza di ideali con l’Istituto Soleri-Bertoni, che negli ultimi anni si è distinto anche a livello nazionale per un approfondito lavoro di valorizzazione dell’importanza della memoria nell’educazione alla cittadinanza delle nuove generazioni. Ideali comuni anche all’associazione Biandrata di Saluzzo, impegnata a tenere viva la memoria degli ebrei della comunità saluzzese che non sono tornati da Auschwitz. In questi giorni i volontari dell’associazione accompagnano centinaia di alunni in visita guidata alla sinagoga di Saluzzo e sulle Tracce del ricordo, un’iniziativa in perfetta sintonia con l’impegno di testimonianza portato avanti da Lia Levi. “Portatrice della memoria” è l’espressione coniata per Lia Levi nelle motivazioni per il conferimento della cittadinanza inserite nella delibera che sarà votata il 10 febbraio dal consiglio comunale.