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Recensione di “Vita degli elfi” di Muriel Barbery

Testata: Questione di libri
Data: 6 marzo 2016
URL: http://questionedilibri.altervista.org/recensione-vita-degli-elfi-muriel-barbery/

Probabilmente, il nome di Muriel Barbery sarà familiare a molti di voi perché associato a L’eleganza del riccio, libro che io, personalmente, non ho ancora avuto l’opportunità di leggere. Di conseguenza, mi sono buttata alla cieca in questa nuova lettura senza sapere bene cosa aspettarmi. A conti fatti, tutto ciò che so con certezza è che non mi aspettavo minimamente quello che, invece, ho trovato. La storia è incentrata principalmente su Maria e Clara, due bambine decisamente fuori dall’ordinario: entrambe dotate di talenti molto particolari, seppur lontane, ci introducono in un mondo fatato dove lo stretto contatto con la natura risulta davvero palpabile.

“Maria rimase sola nel silenzio dell’era appena cominciata. In quella pace di fiori e frutteti il mondo si andava riorganizzando. Si appoggiò al muro e accolse le sensazioni che volteggiavano nel campo della sua vita trasfigurata.”

8587950e25958502a76648ff276320a3Quello dell’ apprezzata autrice francese è un romanzo davvero difficile da classificare e rilegare in un unico genere letterario. In appena duecentocinquanta pagine, infatti, passiamo dal contemporaneo al fantasy, senza dimenticare un intermezzo fiabesco assolutamente in linea con i temi già affrontati. Sebbene le premesse ci fossero davvero tutte e il mio entusiasmo fosse alle stelle, mi dispiace dover dire che, purtroppo, non mi è piaciuto. Ho trovato lo stile di scrittura della Barbery pesante, sontuoso e troppo ricercato, e non sono riuscita a entrare in sintonia con la storia come desideravo e come credevo sarebbe accaduto.

“Per quanto fuggevole fosse stata l’apparizione, ogni tratto si era impresso in lei con un’esattezza dolorosa che le faceva rivedere il volte dalle iridi scure e dai lineamenti magri e raffinati, tesi da una pelle dorata che le labbra coloravano di una macchia sanguigna”:

Di per sé, la storia è davvero molto originale, ma come ho già detto, lo stile di scrittura per me ha rappresentato un grosso impedimento. Nonostante io non sia riuscita ad affezionarmi ai vari personaggi che si incontrano durante la lettura, ammetto che è stato piuttosto interessante conoscere le due protagoniste e i loro talenti: la francese Maria e il suo dono di comunicare con la natura, mentre in Italia, Clara si impegna ad affinare il suo innato talento per la musica. Detto ciò, non posso fare a meno di pensare che questo libro sia un gran bel “sarebbe potuto essere..”