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La sognatrice di Ostenda

Autore: Silvia Passini
Testata: LifeGate.it
Data: 28 marzo 2009

"Il problema è che a forza di dire solo le cose vere si finisce per crederci. Avendo accantonato gli ultimi tre anni di vita con Gab per riportare alla memoria solo i precedenti ventisette di felicità, Gabrielle tendeva a capire sempre meno cos’era successo, cosa l’aveva fatta cambiare". Cinque racconti che tengono incollati al libro. Ci si lascia coinvolgere tra mistero e realtà, affabulazione, verità e menzogne. L’amore fa da sfondo a questi racconti. Amore-passione, amore per se stessi, amore per l’arte, amore platonico, amore ideale. A che cosa può resistere l’amore? A tutto, persino al tempo e alla morte, come accadeva nel bellissimo romanzo L’amore ai tempi del colera di G. G. Marquez. In questo racconto di Schmitt la signora Emma Van A., la “sognatrice di Ostenda”, è capace di tenere vivo l’amore a dispetto del tempo, delle malelingue e della morte. Nell’atmosfera della suggestiva cittadina del mare del Nord, davanti alla finestra, seduta sulla sua sedia a rotelle, la protagonista narra la sua unica storia d’amore. Atmosfere romanzesche, mitiche, passionali, erotiche. Può una donna così coriacea e brutta, dura e scontrosa aver amato ed essere stata amata così intensamente?

Che cosa possono fare le nostre idee all’amore? Cosa succede quando spostiamo il cuore in testa? Tendenzialmente, lo sappiamo, è il preludio del disastro. Ed è quello che succede tra Gabrielle e Gab quando uno dei due smette di amare col cuore e inizia a razionalizzare il rapporto con l’amante. Le menzogne sono dannose. Quelle che ci raccontiamo da soli lo sono ancora di più. L’amore va oltre alle apparenze? Stéphanie è un’infermiera d’ospedale che si prende cura di Karl, ricoverato in clinica in seguito ad un incidente. Stéphanie per la prima volta si sente amata da un uomo che la riempie di complimenti, che elogia la sua bellezza, la sua leggiadria. Ma Karl è cieco. Un racconto tenero, che in fondo ci fa capire che siamo come vogliamo vederci. Quasi sempre. Perché un professore che ha sempre gettato i suoi strali contro la letteratura si nasconde nella sua camera a divorare pagina dopo pagina un romanzo? E perché da quindici anni una donna con in mano un bouquet di fiori arancioni aspetta qualcuno al binario tre della stazione di Zurigo? Amore? Passione? Follia? Mistero? E’ davvero emozionante leggere questo libro, assaggiare questi cinque racconti scritti in una pregiata prosa che a tratti tocca la poesia. Cinque raffinati racconti che hanno autonomia e organicità di romanzi brevi. Dedicato a chi sa cogliere la poesia, a chi ha capito che l’amore non si trova nei luoghi più convenzionali. E a chi ha capito che le verità di cui ci convinciamo per sentirci meglio non sempre sono benefiche.