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Ultima lettura: "Per sempre" di Piergiorgio Pulixi

Testata: Ex Libris
Data: 27 maggio 2016
URL: http://exlibris20102012.blogspot.it/2016/05/ultima-lettura-per-sempre-di.html

Come è possibile amare un eroe negativo? È quello che mi sono chiesta quando ho letto il primo romanzo di Piergiorgio Pulixi con Biagio Mazzeo come protagonista, nel momento in cui ho inquadrato il personaggio, che avevo sfiorato appena su Svolgimento e che mi aveva affascinato, anche se non ne avevo immediatamente compreso la portata e la forza.

D’altra parte, che Pulixi fosse uno scrittore di grande intensità narrativa, capace di tenere il lettore avvinto alla storia fino all’ultima parola dell’ultima pagina, lo avevo capito benissimo con "L'appuntamento", quindi leggere la saga poliziesca che ha come protagonista questo poliziotto spietato e insieme sensibile, corrotto ma con un suo senso dei valori, è stata una scelta cercata.

E allora… Biagio Mazzeo è un poliziotto della Narcotici, colluso volta per volta con la malavita organizzata per necessità contingenti; gestisce la Famiglia, una banda molto unita composta da colleghi corrotti come lui e che con lui dividono lo stesso stile di vita, in una grande città non meglio identificata, che viene chiamata la Giungla e della quale hanno il pieno controllo.

Nei tre romanzi pubblicati per le edizioni e/o tra il 2012 e il 2015, Mazzeo e la sua banda sono i protagonisti di una guerra senza confine che li vede prima contrapposti al clan legato al movimento di liberazione della Cecenia, il cui capo Sergej Ivankov diventa una vera e propria ossessione per Biagio, poi alla ‘ndrangheta calabrese con cui si contendono il traffico di droga e di capitali sporchi; a cornice delle vicende sanguinose, che si susseguono senza soluzione di continuità in una escalation di fatti cruenti, ci sono i rapporti con i superiori, tra i quali è difficile distinguere il confine tra lecito e illecito, tra metodi di indagine legittimi e abusi di potere.

Pulixi si muove disinvoltamente in una scrittura complessa sul piano della gestione dei vari fili della matassa di una vicenda che ha come perno fondamentale la Famiglia, e che allo stesso tempo è agile, ricca di sequenze dialogiche che la fanno sembrare una sceneggiatura. La suspense è continua e i cambi di scena repentini, ci si sposta da un set all’altro dell’azione come davanti a uno schermo in cui non si vede dissolvenza, ma solo netti contrasti tra tinte fosche. Volutamente non mi soffermo in particolare sull’ultimo dei tre romanzi letti, “Per sempre”, nella convinzione che il personaggio di Mazzeo cresca in modo graduale, pur irrompendo già nella prima storia e arrivando a giganteggiare nel terzo episodio. Per questo trovo leggere i romanzi in ordine, anche se l’Autore richiama sempre le vicende precedenti in modo da rendere chiaro il percorso avviato con “Una brutta storia”; lo considero un buon modo per seguire coerentemente il protagonista anche nelle vicende più intime, nelle tracce che la storia che vive lascia nel profondo della sua anima e che sono prodromi delle sue scelte esistenziali. Gli ingredienti sono i classici del noir: soldi, potere, violenza, droga, corruzione, prostituzione. Ma dentro c’è anche sentimento: amicizia, passione, amore e addirittura tenerezza, quella ad esempio che Biagio prova per Nicky, la figlia adolescente di Santo Spada, suo mentore morto in un’azione di guerriglia urbana, che Mazzeo prende sotto la sua tutela.

Non so cosa affascina di Biagio Mazzeo e di tutti i coprotagonisti della saga: personaggi forti, dalla personalità decisa, con ruoli definiti, ma comunque maledetti, assolutamente negativi. Me lo sono chiesto tutte le volte che, dovendo fare altro, interrompevo a malincuore la lettura: non mi sono data risposta, che non risieda nella straordinaria capacità di coinvolgimento che si deve all’inventiva dell’Autore.

Mentre scrivo è già uscita da pochi giorni la quarta storia della Famiglia e già i lettori affezionati sanno che si tratta dell’ultima avventura di Biagio Mazzeo, che il suo creatore saluta definitivamente: è difficile pensare ad una parabola discendente per il poliziotto più complicato che si possa immaginare, mi piace pensare che uscirà di scena in modo plateale.

Aspetto di leggere “Prima di dirti addio”, ma già mi dispiace pensare che non incontrerò più gli occhi di ghiaccio di Biagio Mazzeo.