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La baia

Autore: Alessandra Stoppini
Testata: Solo libri
Data: 19 luglio 2016
URL: http://www.sololibri.net/La-baia-James-Albert-Michener.html

La casa editrice e/o riedita “La baia” (titolo originale Chesapeake, traduzione di Grazia Lanzillo), originariamente pubblicato nel 1978 dal grande scrittore statunitense James Albert Michener (New York, 3 febbraio 1907 - Austin, 16 ottobre 1997). Michener, Premio Pulitzer nel 1948 con “Racconti del Pacifico del sud”, autore di più di 47 opere, perlopiù saghe a sfondo storico, inerenti alla vita di molte generazioni in una particolare localizzazione geografica e spesso basate su reali fatti storici, ha venduto oltre 75 milioni di copie, con volumi (tra i quali “La fonte”, “Hawaii”, “Alaska”, “Texas” e “Caraibi”) tradotti in 52 lingue. L’autore, noto per la meticolosa ricerca dietro ogni suo lavoro, in questo romanzo fiume di oltre mille pagine, bestseller internazionale, dedicato

“A Mari Michener, che si prendeva cura di oche, aironi, falchi pescatori e cardinali” (Mari Yoriko Sabusawa, sua moglie più giovane di 13 anni ma morta tre anni prima di lui), rievoca la mitica epopea dei pionieri americani della costa atlantica.

Quattrocento anni di storia americana, dai primitivi abitatori indiani ai padri fondatori, dagli artefici dell’indipendenza degli Stati Uniti alla Crisi economica del 1929, per arrivare allo scandalo politico del Watergate del 1972. Tutti i principali avvenimenti storici, tasselli di un mosaico che descrive un Grande Paese, si riflettono nello specchio delle acque che lambiscono la baia di Chesapeake, insenatura dell’Oceano Atlantico lungo la costa orientale degli States, suddivisa fra i territori del Maryland e della Virginia, via d’accesso dei primi insediamenti europei negli Stati Uniti. Una saga coinvolgente e avvincente, che vede protagoniste tre famiglie dai diversi destini. Edmund Steed, fuggito dall’Inghilterra per motivi religiosi, sbarca nel Nuovo Mondo nel 1608. Cattolico, onesto, laborioso, dopo anni di durissimo lavoro diventerà il capostipite di una delle dinastie imprenditoriali più ricche della Nazione. I Paxmore, famiglia di quaccheri simbolo della coscienza puritana d’America, antischiavisti per vocazione, che si contrappongono ai Turlock, uomini coraggiosi e pronti a tutto, giunti in America come servi, prototipi del sogno americano da realizzare ad ogni costo. Ma la vera protagonista del racconto è la baia, meravigliosamente descritta dall’autore, fertile e lussureggiante, paradiso naturale di piante e animali, fiori e corsi d’acqua, che accoglie tutti, perseguitati, fuggiaschi per mare e per terra provenienti dal Vecchio Continente, dall’Africa, dall’America del Sud e dalle Indie Occidentali. Cuore della baia è l’immaginaria isola di Devon nel Maryland che vede succedersi generazioni composte da mercanti, cacciatori, pescatori, soldati, agricoltori sullo sfondo di una Storia che annota sfruttamenti e colonizzazioni, vittorie e sconfitte, grandi dolori e forti passioni.

James Albert Michener, dalla vita avventurosa, intreccia con sapiente maestria realtà e finzione, anche per questo “La baia” si rivela fin dalle prime pagine un’opera fondamentale per conoscere e capire il Paese più potente del mondo. Non a caso l’autore nel 1977 ha ricevuto la Medaglia Presidenziale della Libertà, la più alta onorificenza civile degli Stati Uniti.

“Ho attraversato in barca a vela il Chesapeake per la prima volta nel 1927 e poi vi sono tornato di frequente. Sin dai primi giorni che vi ho trascorso, ho sentito il desiderio di scrivere della baia, ma ho continuato a rinviare, attendendo la possibilità di vivere per un lungo periodo sulle sue sponde. Questa occasione mi è capitata nel 1975, quando ho trascorso due anni vicino a un villaggio di pescatori, piccolo ma ricco di storia. È stato allora che ho conosciuto e ho collaborato con i molti esponenti di elevata cultura, le cui idee appaiono nel romanzo”.