Se avete amato, se state amando L'amica geniale, se Lila e Elena vi sono rimaste dentro e non se ne possono andare, se siete curiosi di Elena Ferrante e della sua intangibilità, di questa capacità di stare vicinissima alle pagine, attraverso una scrittura sincera fino all'insostenibile, e lontanissima dal mondo, allora La frantumaglia sarà per voi un libro importante, prezioso, appassionante, un libro che accompagna gli altri libri e li completa. Sono raccolti, in questa nuova edizione ampliata, gli scritti di venticinque anni di lavoro e di vita, dalle prime lettere agli editori su L'amore molesto, ai ricordi personali, alle riflessioni sulla letteratura, fino alle ultime grandi interviste ai giornali di tutto il mondo dopo il grande successo di L'amica geniale. C'è la decisione implacabile di tenere separata la vita dalla scrittura (perché «quando si scrive bisogna essere sinceri fino all'insostenibile, pena la vacuità delle pagine», e dividere nettamente ciò che siamo nella vita da ciò che siamo mentre scriviamo può aiutare a tenere a bada l'autocensura, scrive Elena Ferrante), c'è una presa di forza, anno dopo anno, e di sicurezza nel proprio lavoro, ci sono racconti molto intimi, anche, che tolgono, a chi ne avesse, ogni dubbio sulla reale esistenza di questa grande scrittrice, sul suo essere una donna che ha faticato, studiato, immaginato personaggi a partire da sé e dal proprio mondo. «Ho avuto un'amica a cui ho tenuto molto, sono partita da quell'esperienza. Ma un dato di fatto conta poco quando si scrive, è al massimo come ricevere uno spintone per strada» scrive Ferrante. Uno spintone per strada... E così è nata L'amica geniale.