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Il tempo assassino

Autore: Patrizia Debicke
Testata: Milanonera
Data: 7 novembre 2016
URL: http://www.milanonera.com/il-tempo-assassino/

Tradotto in circa trenta lingue, Michel Bussi è forse l’autore francese di polar (romanzi polizieschi) più venduto in Francia. I suoi romanzi hanno scalato ovunque le classifiche mondiali. Ormai conosciuto come l’alchimista, il geniale manipolatore di suspense per la sue azzardate trame intessute di diabolici intrighi, ingannatori labirinti, dove i suoi lettori possono sognare, vagare, perdersi e ritrovarsi tra illusioni e allucinazioni che qualche volta sembrano prese in prestito dal capello di un mago.Ma dove spesso dominano e si ritrovano anche irrefrenabili impulsi di vendetta e teneri sentimenti d’amore.

Vacanze in Corsica, quanto mi piacerebbero, ma forse non queste, quelle di Clotilde, la protagonista e voce narrante del nuovo romanzo di Michel Bussi con una trama che corre, rallenta, si fa quasi contemplativa e riparte, alternandosi capitolo su capitolo su due binari paralleli divisi tra loro da ben ventisette anni.

Estate 2016

Corsica, penisola della Revellata, tra mare e montagna. Clotilde Idrissi quarantaduenne, una donna in carriera ma anche la nipote di un grosso possidente della zona di Calvi, dopo ben ventisette anni di lontananza ha deciso rimettere piede in Corsica per una vacanza con suo marito e Valentina, la figlia adolescente.

Un passo il suo per cercare di superare il trauma, per esorcizzare il passato?

Eh già perché a quindici anni Clotilde Idrissi era stata l’ unica superstite di uno spaventoso incidente in cui erano morti i suoi genitori e Nicolas, suo fratello maggiore. Era nel 1989 e sulla punta della Revellata, poco lontana da Calvi, la macchina del padre, una fiammante Fuego rossa, non rispondendo più ai comandi lungo i tornanti della strada di montagna, si era impennata, sfondando un parapetto di legno ed era precipitata nel vuoto, sfracellandosi tra le rocce… Allora Clotilde era una adolescente, un po’ ribelle, sempre vestita di nero, che si atteggiava a Lydia Deetz (Winona Ryder), del grottesco film Betalgeuse e che criticava ferocemente nel suo diario quello che vedeva attorno a sé, al mare, nei locali sulla spiaggia e ovunque…

Nel 2016 dicevamo, con il marito e Valentina la figlia adolescente, Clotilde torna finalmente nel camping dove alloggiava allora e comincia a riscoprire certi bizzarri particolari della sua infanzia. Questo suo pellegrinaggio sulle tracce del passato rivelerà presto sorprendenti particolari, salteranno fuori delle strane coincidenze, ricorderà lontane confidenze che le fanno venire dubbi sulla morte accidentale della sua famiglia. Un passato di sogno comincia a trasformarsi in un incubo. Riceverà una strana lettera…

Ormai convinta che un qualche terribile segreto si nasconda dietro quella lontana tragedia, comincia a fare domande. Cos’è accaduto veramente durante quell’estate dei suoi quindici anni e cosa rischia ora, frugando in quel passato?

Un romanzo che parla di amori: amore adolescenziale, amore sognato, passioni, intrighi e gelosie di adulti in una Corsica che pare ferma nel tempo sotto l’oscuro (quasi mafioso) controllo di ricchi e potenti clan familiari. Un favoloso fondale, in cui si scontrano due diverse visioni di vita, quella di coloro che vorrebbero conservare intatte le meraviglie della natura e quella di altri che guardano solo al denaro legato al turismo.

Certo per accettare questo libro bisogna credere che Clotilde non sia mai ricomparsa in Corsica e che non abbia mai rivisto i nonni paterni per così tanto tempo, dopo aver passato là ogni anno tutta l’estate. Senza neppure voler tornare almeno una volta a pregare sulla tomba dei genitori? Perché? In fondo non abitava in capo al mondo ed era abbastanza ricca per farlo,

Ma la fiction è fiction, e se si è disposti ad accettare la parte fiabesca dei sogni, lasciando di buon grado che l’immaginazione voli, regalandoci anche un tantino di “melo”, si continua a leggere Il tempo assassino con piacere, rivivendo le emozioni, i desideri di Clotilde adolescente, e la tristezza di certi suoi ricordi legati a sofferte fratture familiari. Godiamoci dunque queste cinquecentododici pagine di un’indovinata trama gialla che si dipana lenta, calibrata ma incontenibile nel burrascoso, selvaggio e meraviglioso scenario corso, altro grande e insostituibile protagonista di un thriller che, intrigati dalla suspense, non si riesce mollare prima di essere arrivati a leggere la parola: fine.