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Tom Perrotta, sexgate di ieri e di oggi

Autore: Giovanni Dozzini
Testata: Europa.it
Data: 1 luglio 2009

«Gli alunni del penultimo anno del mio corso di Attualità tornavano sempre sullo stesso argomento (…): che rapporto c’è tra virtù privata e responsabilità pubblica? Si può essere un marito infedele e allo stesso tempo un buon presidente?». Tempo nemmeno dieci righe e già il romanzo di Tom Perrotta ci parla di noi. Di noi italiani. E di noi italiani oggi. Curioso, trattandosi di un libro scritto nel 1998. E poi Perrotta di italiano ha solo il nome (e le origini, certo), essendo nato quarantotto anni fa in un paesino di poche migliaia di anime del New Jersey. Nessun caso di premonizione, tranquilli. Quella a cui si riferisce l’autore di Intrigo scolastico (e/o, pp.177, 16.50 euro, tradotto da Nello Giugliano) è un’altra storia. Forse ricorderete Gennifer Flowers, che nel 1992 diceva d’essere stata l’amante di un Bill Clinton in procinto di essere eletto alla Casa Bianca. Ecco, quella storia. Sono i piccoli, miracolosi cortocircuiti della letteratura. Non che alle vicende extraconiugali di Clinton il romanzo di Perrotta torni più a fare riferimento, ma il nodo, nel romanzo come nell’Italia del 2009, rimane sempre quello: virtù privata e responsabilità pubblica, qual è il rapporto?

Intrigo scolastico racconta con toni da commedia il rocambolesco naufragio delle aspettative di un tipico rappresentante della classe media americana. Colto, liberal, disinvolto, il giovane insegnante Jim McAllister cerca di stimolare nei suoi studenti adolescenti l’attitudine alla partecipazione e alla presa di responsabilità nei confronti degli altri. Lo fa ogni giorno nelle aule della scuola superiore in cui insegna, ovviamente, e in particolare coglie l’occasione delle elezioni per il rappresentante d’istituto. Gli Stati Uniti, là fuori, sono chiamati a decidere se dare il benservito a dodici anni di sferzante amministrazione repubblicana, e lui vuole far provare ai ragazzi l’ebrezza e il peso della scelta. Eppure è difficilissimo tenere dritta la barra, per tutti. Ciò che Perrotta mostra più di ogni altra cosa è la crisi della stessa idea di famiglia della società americana. Non uno dei protagonisti del romanzo ne ha una unita e felice. I mariti tradiscono, i genitori divorziano, i figli si incattiviscono, ed è sempre più arduo mantenere il controllo della situazione, impedire che siano le pulsioni più intime a governare le proprie azioni, anche fuori dalle mura domestiche. È proprio questo che succede al prof: perde il controllo, una, due volte, vede virtù privata e responsabilità pubblica confondersi irrimediabilmente, e quando torna a distinguerle è ormai troppo tardi.