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RECENSIONE: "IL CUOCO" DI HARRY KRESSING

Testata: The Bookish Teapot
Data: 4 gennaio 2017
URL: http://thebookishteapot.blogspot.it/2017/01/recensione-il-cuoco-di-harry-kressing.html

★★★★ Gordon Ramsey una volta disse: "non si entra in cucina per diventare ricchi". Naturalmente questa sua affermazione era rivolta ai suoi cuochi di Hell's Kitchen, ma se tra di loro ci fosse stato anche Conrad Venn - personaggio protagonista di questo libro -, sarebbe riuscito ad arrivare in finale? O, nell'intento, avrebbe trovato in Ramsey qualcuno con cui combattere?

Conrad Venn è un cuoco eccelso che ha fatto del cibo e della buona cucina la sua vita. Arrivato nel paese di Cobb, si stabilisce nella residenza degli Hill come loro cuoco personale: è un attento ascoltatore, un esperto conoscitore di qualsiasi pietanza, un palato sopraffino e un consigliere abile dal gusto elegante ed accurato. Tutte qualità, queste, che in un personaggio dal passato improbabile e misterioso provocano negli abitanti della cittadina curiosità e non di meno anche gelosie e dubbi.

Conrad, nonostante di primo acchito sia un benefattore del buon cibo senza altro fine se non l'elargire la sua conoscenza e far del bene, è anche un burattinaio che manovra e governa i fili delle sue marionette, disfacendo relazioni solide e tessendone di nuove a proprio piacimento. E' un personaggio eccelso: una figura prorompente che toglie la scena a tutti gli altri che lo circondano e con i quali crea un contrasto di netta differenza. Il qualità di vivo burattinaio, rende le sue marionette apatiche e prive di movimenti autonomi: soltanto lui può permetterne la motricità. Nonostante la particolare costruzione di questo personaggio che lo rende sublime dal punto di vista della conoscenza, trovo però che in quanto a qualità caratteriali l'autore sia stato un po' avaro. Schivo e taciturno, di Conrad non si sa nulla se non che è fornito di ottime referenze dategli da illustri personaggi con i quali - curiosamente - ha un rapporto di apparente amicizia di vecchia data. Nulla si sa dei suoi "diabolici" intenti se non nell'ultima manciata di pagine nelle quali siamo resi partecipi del suo fine ultimo.

Se le diavolerie esistessero, in questo libro sarebbero sotto forma di pietanze ricche e succulente atte ad ammaliare e fuorviare la gente che sta intorno al protagonista.

Ho divorato questo libro dalla prima pagina sino all'ultima: tutto molto misterioso e a tratti anche inquietante, sono rimasta con la curiosità circa i reali intenti del protagonista sin quasi alla fine. Con una scrittura fluida e ricca di dettagli culinari, questo libro si lascia leggere velocemente ed in maniera scorrevole, non è mai noioso e neppure banale. In più, imprime nel lettore quel giusto pizzico di interesse e - nondimeno - di acquolina in bocca! Da leggersi a stomaco pieno!