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Ferrante alla conquista dei teatri londinesi

Autore: Enrico Franceschini
Testata: La Repubblica
Data: 13 marzo 2017

Aveva già conquistato lettori in tutto il mondo: i suoi romanzi, tradotti in più di cinquanta lingue, sono tuttora ai primi posti nelle classifiche dei libri più venduti in Francia e in Germania, mentre negli Stati Uniti figuravano perfino fra le letture che Michelle Obama ha portato con sé l' estate scorsa per le ultime vacanze da first lady. E al cinema era già stata trasportata con successo, in L' amore molesto di Mario Martone e I giorni dell' abbandono di Roberto Faenza.

Adesso Elena Ferrante arriva anche sul palcoscenico, con una prima teatrale mondiale a Londra di una pièce in due parti tratta da ben quattro delle sue opere: L' amica geniale, Storia del nuovo cognome, Storia di chi fugge e di chi resta e Storia della bambina perduta, ovvero l' intero ciclo della sua tetralogia napoletana. Intitolata My brilliant friend, parts 1 and 2, la rappresentazione va in scena al Rose Theatre di Kingston, sobborgo della capitale britannica a mezz' ora di treno dalla stazione di Waterloo, firmata da un gruppo di veterane di prima scelta dello "stage" inglese.

L' adattamento è di April De Angelis, che ha scritto per il prestigioso National Theatre di Londra e altri grandi teatri londinesi; la regia è di Melly Still, ex-direttrice dello Young Vic, il più importante teatro d' avanguardia della città; e le interpreti principali, nel ruolo delle due amiche, sono Niamh Cusack e Catherine McCormack, attrici di nota bravura. Il pubblico può assistere a entrambe le parti dello spettacolo nella stessa giornata oppure in giornate separate (come per l' Harry Potter teatrale di J.K. Rowling). Dopo un paio di settimane di prove, con spettatori in sala, come si usa qui, il dramma comincia ora le repliche ufficiali, previste fino al 2 aprile prossimo.

Le prime recensioni sono entusiastiche. «Una trasposizione solida ed elegante, che ricrea l' atmosfera claustrofobica dei vicoli di Napoli mescolando l' intimità di una lunga amicizia con la storia del dopoguerra italiano, scrive il critico del Daily Telegraph. Concludendo che l' adattamento teatrale realizza l' impossibile anche per i fan dei romanzi: «A dispetto dell' innumerevole quantità di ore che ho passato in compagnia di Lila e Lenu, sono uscita da teatro desiderando di trascorrere con loro ancora più tempo».

L' annuncio che la saga di Elena Ferrante avrebbe calcato la scena teatrale, ha notato l' autunno scorso il New York Times, è giunto il giorno dopo una ennesima rivelazione della possibile identità della scrittrice, in un articolo pubblicato sul Sole 24 Ore e sulla New York Review of Books. Parafrasando il critico del Telegraph, il mondo non sembra averne mai abbastanza di lei.