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Non lasciare la mia mano

Autore: Patrizia Debicke
Testata: Milanonera
Data: 22 maggio 2017

Ambiente da sogno: hotel quattro stelle, sole, palme, le cristalline acque turchesi dell’Isola della Réunion e una bella e giovane coppia Liane e Martial Bellion, due sposi innamorati, con una deliziosa anche se un po’ viziata figlia di sei anni. Si direbbe il perfetto cocktail per garantire una vacanza da favola. E invece il sogno si trasforma in incubo. La moglie lascia marito e figlia in piscina, sale in camera e da quel momento scompare misteriosamente. Mancano i suoi vestiti e le valigie. Una fuga per colpa di un litigio? Oppure? Ma la scientifica locale, impersonata dal flemmatico e straordinario sottotenente Christos Costantinov, francese purosangue che trent’anni prima si è fatto trasferire in Oltremare, rinverrà dappertutto tracce di sangue. Ḕ sparito un coltello dal completo da picn-nic della famiglia. Poi qualcuno giura di aver visto Martial Bellion spingere un carrello della biancheria fino al parcheggio. Cosa c’era dentro? E insomma troppe cose non quadrano nelle dichiarazioni rilasciate dal marito che, nonostante non si trovi traccia del corpo della giovane donna, viene subito sospettato di omicidio. È la settimana di Pasqua e, benché gli alberghi e le spiagge dell’isola della Réunion (sotto il Madagascar), il tropicale paradiso francese annidato alle falde di un vulcano spento in mezzo all’Oceano Indiano, siano affollati da turistiche frotte di villeggianti, la volitiva e giovane comandante della Brigata territoriale di gendarmeria, Aja Purvi, decide di affrontare il caso di petto, senza paura di provocare un can can foriero di cattiva pubblicità. Però Martial Bellion, la precede e stravolto, non sapendo come provare la propria innocenza, scappa in macchina portando la figlioletta con sé. Alla polizia, che giudica la sua mossa un’evidente ammissione di colpevolezza, non resta che lanciare una caccia all’uomo e provare a fermarlo prima che possa commettere altre follie. Aja Purvi fa subito scattare il Plan Papangue, operazione di rastrellamento che prende il nome da un rapace dell’Isola e che è l’equivalente isolano del Plan Epervier (Sparviero), il Piano di intervento immediato delle polizie nelle grandi città. Operazione che mira a circondare, suddividere e bloccare tutta le zone. Ma ci sono pessime sorprese in vista: Bellion e sua figlia restano irreperibili e la loro via di fuga sembra costellata di cadaveri. Cosa fare per ritrovarli? Ancora un romanzo giallo di Bussi con una trama intrigante e scorrevole, stavolta scritta con tono leggero che cela un piccolo lato rosa, malgrado che si sia di fronte a una sparizione che fa presagire male e temere la morte in agguato. Personaggi credibili, con i loro piccoli o grandi pregi e difetti che devono in qualche modo convivere con lontani fantasmi, e inquirenti isolani che sanno fare bene il proprio lavoro e portar avanti un’inchiesta. In realtà l’isola è diventata il teatro di una perfida, folle e sconvolgente macchinazione. La verità è da cercare altrove e continui colpi di scena scandiscono un inseguimento mozzafiato, fino all’ultimo, di tutte le forze di polizia sulle tracce di un uomo solo, intralciato dalla compagnia di una bambina piccola. Onore al merito a Bussi che regalando sempre una peculiare attenzione allo scenario e all’atmosfera, sa raccontare tranquillamente le sue storie, centillinando con maestria quanto basta di suspense e analisi psicologica e costruendole con disinvoltura senza i trucchi a effetto choc di tanti romanzi in circolazione. Non lasciare la mia mano è anche un attento ritratto di La Réunion e dei suoi abitanti. Niente giallo vacanziero destinato ai turisti perché le descrizioni di Bussi sono rigorose, la sua analisi della storia dell’isola rivelano la testa del geografo, con una manifesta affezione per la popolazione locale, razzialmente la più mischiata del mondo. Ma anche un’isola che preferirebbe tener nascosto il suo lato più oscuro: quello legato alla prostituzione e alla droga… Comunque un romanzo che ti colpisce come un bel punch (al rhum magari). Insomma un ben calibrato cocktail di tanti elementi, da bere subito.

Michel Bussi è l’autore francese di gialli attualmente più venduto oltralpe. È nato in Normandia, dove sono ambientati diversi suoi romanzi e dove insegna geografia all’Università di Rouen. Ninfee nere (Edizioni E/O 2016) è stato il romanzo giallo che nel 2011, anno della sua pubblicazione in Francia, ha avuto il maggior numero di premi: Prix Polar Michel Lebrun, Grand Prix Gustave Flaubert, Prix polar méditerranéen, Prix des lecteurs du festival Polar de Cognac, Prix Goutte de Sang d’encre de Vienne. Nel 2016 E/O ha pubblicato anche Tempo Assassino.