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61 ore e 46 minuti: la mia «maratona» in piscina ascoltando Elena Ferrante

Autore: Tommaso Pellizzari
Testata: Corriere.it
Data: 14 giugno 2017
URL: http://www.corriere.it/sport/running-nuoto-bici/cards/61-ore-49-minuti-mia-maratona-piscina-ascoltando-elena-ferrante/intruso_principale.shtml

Sono un intruso, nella sezione di questo sito dedicata a chi ama fare sport sul serio. La prova è l’articolo che ho scritto due anni fa in cui raccontavo come gli audiolibri siano la favolosa invenzione che mi consente di continuare a fare sport. Riassunto brevissimo: per problemi alla schiena, ormai posso quasi solo nuotare. Cosa che, anche se al lettore di questa sezione può sembrare folle, mi annoia da morire. E un buon modo per conviverci sono i romanzi ascoltati tramite degli auricolari impermeabili, perché distraggono dalla noia e dalla fatica (che mi risparmierei volentieri). Se due anni dopo sono qui a ripetere il concetto, è perché buona parte di questo periodo l’ho dedicata a qualcosa che nel suo piccolo può assomigliare a una maratona: l’ascolto in piscina dei 4 romanzi di Elena Ferrante che costituiscono il ciclo chiamato «L’amica geniale». In versione cartacea (pubblicata da e/o) sono 1.728 pagine. Mentre in audiolibro (nell’edizione della benemerita casa editrice Emons, di gran lunga la migliore d’Italia nel settore) la lettura dell’attrice Anna Bonaiuto dura 61 ore e 46 minuti: poco più di due giorni e mezzo consecutivi.

Anna Bonaiuto, ormai quasi una mia parente
Se nuotare è la cosa più noiosa dell’universo, nuotare ascoltando audiolibri è come farlo in compagnia di un amico che ti racconta una storia. In questo caso, un’amica. Dopo tutte queste ore passate ad ascoltarla, non voglio dire che la bravissima Anna Bonaiuto (che presta la sua voce al personaggio di Lenù, narratrice in prima persona) per me ormai sia come una parente. Ma quasi.

Le ricadute (positive) sull’allenamento
L’altro vantaggio è rilevante per tutti quelli che, come me, odiano fare fatica. Se scegliete il libro giusto, sarete più invogliati ad allenarvi. E io, in alcuni momenti, sono andato a nuotare molto più spesso tre volte alla settimana (anche alle 6.30 del mattino) soffrendo un po’ meno, perché volevo proprio sapere cosa sarebbe successo a Lenù e alla sua amica Lila, le due protagoniste del libro.