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Niente paura dei buoni sentimenti

Autore: Goffredo Fofi
Testata: Internazionale
Data: 14 luglio 2017

La letteratura contemporanea mondiale è piena di varianti “buoniste” dei racconti del libro Cuore, storie di ragazzi poveri o colpiti dalla sorte, che trovano una qualche forma di felicità nonostante le loro disgrazie fisiche e personali e quelle storiche e collettive. Di questa serie fa parte anche un simpatico romanzo australiano, di una “libraia e scrittrice” che si è molto documentata per raccontare l’amicizia tra due ragazzini malati di poliomielite e ricoverati al Golden age, mentre quel male infieriva (attorno al 1947-49) e prima che il giovane dottor Salk ne scoprisse (nel 1954-55) il rimedio, un vaccino che, degnamente, si rifiutò di brevettare. Gold, oro, è anche il cognome del ragazzo del libro, Frank, figlio di immigrati ebrei ungheresi, dal cui dolore nasce la vocazione di poeta, in anni di grandi migrazioni anche nostrane, e Elsa è il nome della ragazzina. Il coro: famiglie, infermiere, bambini in una lunga marcia verso guarigioni non sempre complete, interrotta nel libro dalla cacciata di Frank ed Elsa e dell’infermiera che li protegge perché trovati a letto insieme, innocentemente. Un romanzo pulito, di buoni sentimenti, ben costruito, talora commovente. Ogni tanto fa bene leggerne qualcuno non troppo astuto, e non vergognarsi se ci cattura e c’intenerisce ancora, pensando ad altri sofferenti, alle sciagure del nostro presente e alle sue vittime più inermi.