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LeggendoViaggiando: La ragazza dagli occhi verdi, Edna O’Brien e 10+1 romanzi che parlano d’Irlanda

Testata: Zebuk
Data: 21 luglio 2017
URL: http://zebuk.it/2017/07/leggendoviaggiando-la-ragazza-dagli-occhi-verdi-edna-obrien-e-101-romanzi-che-parlano-dirlanda/

Per LeggendoViaggiando questo mese facciamo un salto nella verde e fresca Irlanda, indagando nei suoi paesaggi, nel carattere dei suoi abitanti, nel fascino che da sempre certe sue tradizioni ispirano.

Lo spunto è arrivato leggendo La ragazza dagli occhi verdi di Edna O’Brien, secondo capitolo della trilogia che comprende i titoli: Ragazze di campagna, La ragazza dagli occhi verdi, Ragazze nella felicità coniugale. Il libro è capitato per caso davanti a me in biblioteca e ormai lo sapete, vero, che non so resistere ai libri che capitano per caso? ��

Insomma. Mi sono tuffata nell’Irlanda della metà del 900, raccontata da un’irlandese che ha vissuto in prima persona l’Irlanda di quegli anni ed è cresciuta in una famiglia con radici fortemente cattoliche, con tutto il clima repressivo che l’ha accompagnata, e quello che ho scoperto è che ho davvero una gran voglia di conoscerla meglio, in lungo e in largo, quest’isola verdissima che ha un carattere così forte e fortemente bisognoso di libertà!

La ragazza dagli occhi verdi si fa leggere velocemente e con leggerezza, ha un linguaggio fluido e pulito, anche se nella prima parte della storia il ritmo è un po’ lento. Caithleen è una ragazza degli anni ’50, viene da una famiglia bigotta, ha tutte le insicurezze della sua età sommate a quelle che le sono state imposte a causa del rigido bigottismo familiare e del padre violento che ha come unici riferimenti la bibbia e l’alcool. I personaggi che Caithleen incontra sulla sua strada verso l’emancipazione (da Baba all’affascinante Eugene) sono diversi tra loro e ognuno le affida un messaggio, un insegnamento di vita. Quello che mi ha colpita in modo particolare sono le descrizioni dei paesaggi e delle piccole cose, delle atmosfere, dettagliatissime:

Il salice era pieno di amenti. Erano bianchi come la neve e pendevano come nappe, e un germoglio di gelsomino invernale si arrampicava lungo la meridiana di granito, con i suoi fiori gialli radi che davano speranza e lucentezza a quel giorno triste. Eugene aveva detto che più tardi sarebbe cresciuto anche il timo selvatico e che la sua fragranza avrebbe riempito il giardino.

La trilogia fece molto scalpore all’epoca della pubblicazione e fu bandita e bruciata sul sagrato delle chiese per aver raccontato di donne che rivendicavano i propri diritti, “che desideravano vivere e poter parlare liberamente della propria sessualità”. In realtà, come ha affermato l’autrice in più di un’occasione, le donne di cui scrive sono donne che lottano e cercano di conquistare i propri diritti in un mondo che glieli nega. Credo proprio che l’opera di questa autrice meriti un’attenzione in più, quasi quasi pensiamo a proporne uno speciale a tema… ��