Login
Facebook
Twitter
Instagram
Newsletter

Una fogliata di libri

Autore: Alessandro Moscè
Testata: Il Foglio
Data: 2 agosto 2017

Pasquale Ruju, architetto, è un personaggio a tutto tondo, un artista decisamente prolifico: attore di teatro, di cinema, di televisione. Molto conosciuto come doppiatore, ha dato voce a personaggi di cartoni animati, soap e telefilm accompagnando varie generazioni. Collabora con la Sergio Bonelli Editore come soggettista e sceneggiatore. Ha scritto oltre cento storie per gli intramontabili albi di "Tex", "Dylan Dog", "Nathan Never", "Dampyr", "Martin Mystère". In Nero di mare il protagonista, Franco Zanna, è un uomo affranto, deluso da troppe aspettative. Implicato in una situazione paradossale è stato costretto ad abbandonare il lavoro di reporter, la sua città e la sua amata. Ha trovato un approdo a Porto Sabore, nella parte alta della Sardegna, un po' esotica, dove si dà da fare fotografando coppiette clandestine e vip di passaggio, guardie del corpo e purtroppo, persone sbagliate che non dovevano trovarsi lì. Ruju sa anche immortalare dettagliatamente lo scoglio di mare, sotto la luna, le rocce e gli olivi, i moli, le regge, le ville, i casali, i ruderi abbandonati, le strade deserte di un tranquillo paesino sulla costa, gozzi da pesca ("Osservavo e aspettavo. Arrivò il tramonto, ben più tardi dell'ora di cena, come era normale in quei lunghi giorni d'estate. Poi lentamente il sole scomparve dietro le montagne e il colore del cielo virò al blu scuro"). Zanna prova a ripartire da capo sforzandosi di seguire i consigli dell'intuitiva barista Cosima che prepara i tramezzini e i caffè, e dello zio Gonario, basso e robusto, mascalzone di vecchio corso che lo tratta con riguardo e lo consiglia "emergendo dalla vegetazione" con la giacca di fustagno che non gli toglie il broncio di figura sinistra. Franco Zanna è divorato dalla rabbia e dai fumi dell'alcool. Sembra abbonato ai guai e ai contrattempi improvvisi, specialmente quando un'affascinante ragazza dai capelli rossi, una figlia ritrovata e un gruppo di malintenzionati, lo vengono a cercare. La costa, nel frattempo, si è riempita di milanesi, tedeschi, russi, gente invadente e chiassosa. In questo momento un uomo senza più aspirazioni reagisce con un ruggito da leone. Zanna andrà fino in fondo, armato solo della sua macchina fotografica, si mette finalmente in gioco per un degno compenso. Quando c'è da intrufolarsi da qualche parte sa il fatto suo. Pasquale Ruju ha scritto un noir veloce, teso e ansiogeno, mette in equilibrio il passato misterioso di Zanna con l'indagine che sta seguendo, storie losche e fatti quotidiani seguiti dall'inquadratura del teleobiettivo per non bucare il servizio. Il suo habitat naturale è la terra aspra e misteriosa, da setacciare, così come gli spazi incontaminati, selvaggi, impervi, dove può succedere di tutto. La faccenda si complica quando il malcapitato si ritrova sotto il tiro di criminali che lo coinvolgeranno in una rapina, "e la vita diventa vitaccia". Ormai Zanna non può dire di no. li malessere che lo aveva attanagliato da sempre prende altre forme, si rigenera come dalla testa di Kronos tra un inseguimento e l'altro. La sua sorte non risparmia un copione già letto dove la pace interiore è una sirena che si fa vedere e sparisce sott'acqua dopo averlo ammaliato. Zanna rimane intontito, con la voce arrochita e impastata dai soliti liquori, pronto all'ennesima disavventura tra la terra e il mare