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“L’età d’oro” di Joan London: un amore più forte di ogni tragedia

Testata: Illibraio.it
Data: 5 agosto 2017
URL: http://www.illibraio.it/joan-london-eta-oro-552690/

La famiglia Gold, sopravvissuta all'Olocausto ed emigrata in Australia, viene messa nuovamente alla prova dalla terribile malattia del figlio. A salvarla sarà un amore nato, paradossalmente, nelle circostanze più tragiche...L’età d’oro (E/O, traduzione di Silvia Castoldi) di Joan London, libraia e scrittrice australiana, è un romanzo che racconta la storia della famiglia Gold che, sopravvissuta all’Olocausto, decide di andare a vivere in Australia, ma deve affrontare la malattia del figlio Frank, che si scopre affetto da poliomielite. Sarà proprio questa malattia a dargli l’occasione di incontrare Elsa, e sarà proprio questo loro amore, nato in circostanze tanto tragiche, a risollevare le sorti delle loro famiglie, aiutandole a superare la crisi che le ha colpite.

La famiglia Gold è sopravvissuta all’Olocausto, in Ungheria, e decide di emigrare in Australia. Ma una volta arrivati, i loro sogni di felicità sembrano infrangersi di fronte alla malattia del figlio adolescente, Frank: la diagnosi dei dottori non lascia dubbi, si tratta di poliomielite. Nel sanatorio chiamato “The Golden Age” Frank incontra una coetanea, Elsa, e se ne innamora, mente le loro famiglie sono alle prese con problemi d’integrazione e addolorate per la malattia dei figli.

La mamma di Frank, pianista famosa quando viveva in Ungheria, rifiuta di accettare l’idea che la sua nuova casa sia in questo continente lontano e semidesertico, mentre la madre di Elsa fatica a reggere il colpo della malattia della figlia. Ma la luminosità che scaturisce dal rapporto amoroso tra i due ragazzini riuscirà a rischiarare con una nuova luce le vite di tutti i personaggi.

L’età d’oro, che in patria ha vinto numerosi premi letterari, ed è il primo romanzo di Joan London ad arrivare in Italia, è stato descritto da Kerryn Goldsworthy, critica letteraria per l’Australian book review come “un delicato equilibrio tra sostanza e stile, tra componente drammatica e narrazione sobria, tra il punto di vista di un personaggio e quello di un altro, e anche, semplicemente, tra realtà e finzione”. Quello che ne risulta è infine un libro “storicamente evocativo senza essere sovraccarico di fatti storici”.