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La voce del criminale

Autore: Fabrizio Quadranti
Testata: Cooperazione
Data: 19 settembre 2017

L’Alligatore è tornato. Questa è la prima bella notizia sul nuovo romanzo di Massimo Carlotto, Blues per cuori fuorilegge e vecchie puttane (ed. e/o), un altro noir destinato a lasciare il segno. Sì perché qui si continua (con approfondimento) l’interessante percorso iniziato nelle opere precedenti, in particolare in L’oscura immensità della morte. Vale a dire l’ottica criminale narrata in prima persona da un tipo privo di morale, completamente cinico e munito di una cattiveria senza pari. Una cattiveria che contagia gli altri. Come ad esempio nel tentare di salvare un brutto ceffo (ben noto ai le ori di Carlo o) solo per poterlo torturare poi...

Il titolo non è casuale. Nel suo sviluppo tra capitali e grandi città (iniziando da Berna, poi Vienna e Monaco in Baviera), il noir ha davvero il respiro di un blues. Con momenti di pura inventiva e veloci ritornelli, con il tono roco e rude della voce narrante e gli echi internazionali (hackers russi e matrone portoghesi, poi poliziotti italiani e influssi colombiani...) a fare da ritmo di risonanza. Un gran bel libro, che cattura subito il lettore senza dargli fiato. Gli avvenimenti, anche di apparente contraddizione (con quei rapporti tra malavita, infiltrati e polizia), si susseguono con frenesia trovando poi un loro senso a puzzle composto. Ed i capitoli con la voce narrante alternata sono impietosi, grazie a personaggi più unici che rari.

Certo il mondo rappresentato non induce alla serenità, però, diciamolo, la realtà è anche questa e non è giusto chiudere gli occhi. Anzi con queste riflessioni sul bene e sul male (dove inizia il primo e dove il secondo?) è giusto ribadire che i romanzi di Massimo Carlotto non sono solo belli, sono anche necessari. Non casualmente viene chiamato «il Maestro»