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Il giovane robot

Testata: Luna Lovebook
Data: 24 settembre 2017
URL: https://aliceinbooklandsite.wordpress.com/2017/09/23/collaborazione-recensione-il-giovane-robot/

…SYSTEM START.

Così cominciano le giornate di Tezaki Rei, un giovane robot progettato per somigliare in tutto e per tutto ad uno studente di quindici anni. Lo ha costruito il ‘professore’ con un solo scopo: rendere felici le persone. Rei si sveglia presto, i sistemi collaudati, i calcoli per la giornata eseguiti. Ogni giorno Rei analizza distaccato ciò che lo circonda. Attraverso i suoi occhi osserviamo con logica l’ambiente delle scuole medie e superiori, sempre con un grande controllo e obiettività. Rei è un robot, non è in grado di provare emozioni, causando spesso buffe situazioni ricche di fraintendimenti e imbarazzo. La sua sorte cambierà il giorno in cui sarà costretto a confrontarsi con i sentimenti umani, qualcosa di totalmente estraneo ad un androide. Rei comincerà a porsi delle domande e ad indagare più a fondo sul suo essere.

Ho trovato Il Giovane Robot un romanzo molto toccante. La scrittura è asciutta, breve, come ci si aspetterebbe da un robot. Tuttavia questo permette al lettore di scoprire degli aspetti del mondo e delle persone che circondano Rei che un occhio umano non sarebbe in grado di cogliere. Rei è in grado di capire i lati nascosti di chi ha davanti, soffermandosi sui particolari che solitamente sfuggono.

Mi sono piaciute molto le ambientazioni scolastiche, che trovo sempre interessanti quando si parla di Giappone. Sono molto diverse dal concetto di scuola ed educazione occidentale, perciò è stato piacevole accompagnare Rei tra i banchi di scuola, i festival e le attività. Tra queste spicca senza dubbio il ping-pong, che in questo romanzo ha un ruolo molto importante. Rei in quanto robot riesce a giocare senza fatica, calcolando quasi alla perfezione le tecniche da dover usare per poter vincere. Seppur di malavoglia, entrerà presto a far parte del club di ping-pong. Le partite vengono descritte con precisione e termini tecnici, che l’autore riporta in un glossario alla fine del libro. Non sono un’amante dello sport e non conosco il ping-pong, che però so essere un’attività particolarmente amata in Giappone. Nonostante le descrizioni delle partite siano state la parte che ho preferito meno nella narrazione, ne ho colto la loro importanza.

Il Giovane Robot è un romanzo che vi consiglio a gran voce, che tratta diversi temi sempre importanti. Amore e amicizia trovano grande spazio in questo libro, diventando dei sentimenti indispensabili. Si parla anche dell’importanza del ruolo della famiglia, specialmente dell’affetto verso i propri genitori. Non mancano nemmeno i colpi di scena, che rendono ancora più interessante la narrazione e la storia in sé.

“Credo che solo seguendo la natura gli esseri umani possano avvicinarsi alla felicità”

L’aspetto che però mi ha affascinato di più è stata la metafora che l’autore ha portato avanti per tutto il romanzo. Lo scrittore è affetto da anni da schizofrenia, una malattia mentale che porta il soggetto a soffrire di allucinazioni e paranoia. Chi ne soffre non si sente parte della società, anzi vive in costante stato di paura perché ci si sente sempre in pericolo. Quale migliore scelta di estraneazione, se non quella di scegliere un robot come protagonista? Un essere diverso da tutti e forte perché non può provare sentimenti, quindi non può sentire né dolore, né paura. Un individuo che non può integrarsi perché è troppo diverso dagli altri e non potrà mai essere accettato.

Nonostante la difficile malattia però, l’autore ci porta un forte messaggio di speranza, che può essere di aiuto a chiunque soffra di una malattia, sia fisica che mentale. C’è sempre la possibilità di riscattarsi e uscire da ciò che ci intrappola e ci sarà sempre qualcuno che potrà comprenderci e accettarci per ciò che siamo. La chiave sta nel lasciarsi andare a coloro che ci amano nella nostra interezza, perché sono loro che ci aiuteranno ad essere felici.

…EXIT.

VOTO: 8,5 / 10