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Leggere è una febbre: Elena Ferrante

Autore: Giacomo Durzi
Testata: The Catcher
Data: 2 ottobre 2017
URL: https://thecatcher.it/ferrante-fever-afd288720d65

Di Giacomo Durzi, sceneggiatore, regista e produttore. Il suo documentario Ferrante Fever sarà nelle sale italiane il 2, 3 e 4 ottobre 2017.

Quando ho iniziato a pensare di fare un documentario sulla Ferrante, non avevo chiaro da subito cosa volessi fare. Ferrante Fever è un film nato dalla passione a lungo coltivata in questi anni di lettura vorace e compulsiva dei suoi romanzi. E da una domanda, che si è insinuata in me alla fine della lettura della tetralogia de L’amica geniale. Una domanda che pian piano si è estesa e ha generato più interrogativi: com’è possibile creare un’opera narrativa in grado di stringere un patto così potente col lettore? Dove sta, dove ha origine quella dipendenza, quella forma di addiction alla lettura che ti prende e ti fa dimenticare tutto? Com’è possibile che un lettore dell’Arkansas o una lettrice di Seoul siano affascinati dalla storia di un’intensa competizione femminile tra due ragazzine che crescono in un povero rione di Napoli nel secondo dopoguerra e diventano adulte in un mondo duro e violento? Realizzare un film su questa autrice senza volto ha portato il racconto a indagare l’intelligenza delle soluzioni narrative, la prosa e non solo il significato dei suoi romanzi ma anche a collezionare una serie di riflessioni sul mondo contemporaneo che ci circonda e sul nostro Paese in particolare. L’interesse non è nato dall’intenzione di fare un documentario “pettegolo”, una frivola rubrica di gossip. Come per i miei precedenti lavori di documentario, ho cercato di mantenere un approccio laico e non manicheo alle storie. Storie di persone che mi intrigano per gli aspetti psicologici complicati di cui sono fatte. Biografie in cui emergono personalità potentissime, a volte deviate, su cui tento di posare lo sguardo con mente lucida, il giusto distacco e la necessaria empatia.

Quello che mi affascina della Ferrante è il suo particolarissimo, unico, mondo narrativo. Che ho cercato di esplorare attraverso parole e immagini, indagando i motivi e le ragioni del suo incredibile successo nel mondo e non solo in Italia dove, come diceva Enzo Ferrari, “ti perdonano tutto, tranne il successo”. Con questo film cerco di raccontare la febbre del caso Ferrante, i motivi e le ragioni del suo incredibile successo in molti Paesi. Nel desiderio di suscitare qualche riflessione utile su quello che il fenomeno Ferrante ha generato intorno a sé — un dibattito culturale che è andato oltre il perimetro della cerchia degli intellettuali nostrani — un putiferio vivo e ricco di opposte opinioni che ha risvegliato gli animi e le passioni di tanti. Il fenomeno che è diventato, infatti, ha riportato la letteratura sulle prime pagine dei giornali e delle riviste. Grazie a una narrazione che coniuga magistralmente qualità, emotività e orizzonti popolari, e complicatissime indagini psicologiche sui personaggi, tali da valere a Elena Ferrante la definizione di “maestra dell’indicibile” secondo alcuni critici.

“Non si dà vita vera, se non nella falsa”. Con queste parole Franco Fortini capovolse una delle frasi più celebri di Theodor W. Adorno: “non si dà vita vera nella falsa” (Es gibt kein richtiges Leben im Falschen). Quando ho letto i romanzi di Elena Ferrante anch’io non ho potuto fare a meno di pensare a queste parole. L’interesse e il fascino che la storia della Ferrante ha provocato in me, ha a che fare anche con la sua “scomparsa”. Ma quello è stato un innesco, il dispositivo da cui partire, un MacGuffin divertente con cui giocherellare, un mezzo attraverso cui fornire dinamicità alla trama. Non ho voluto dare un volto a un nome che vuole restare tale. Semmai, il desiderio che si annida in questo film, è quello di raccontare la straordinaria portata simbolica di una scelta simile che vanta illustri precedenti. Le corde che fa risuonare questa “morte dell’autore”, per citare Barthes, le reazioni (a volte impensabili) che provoca. Ferrante Fever è un tentativo di dar voce e rappresentazione visiva alla produzione letteraria di Elena Ferrante, leggendola e interpretandola. Nonostante il successo internazionale, la scrittrice non è mai stata oggetto di un lavoro di questo tipo. Con l’aiuto di scrittori, critici letterari, registi che hanno tratto film dalle sue opere, editori e librai, abbiamo analizzato la scrittura fortemente intima di Elena Ferrante, per dipingerne una ideale identità, lontani dalle polemiche e dalle illazioni sulla sua presunta non esistenza.

Elena Ferrante esiste e vive attraverso le sue opere, qui unico soggetto pulsante da cui partire per un viaggio alla scoperta dei luoghi e dentro le sue tematiche, portati a braccetto dai suoi personaggi. Una matrice narrativa che ha dato vita a un “dizionario ferrantiano”, un insieme di parole, immagini e suoni che, come nei suoi libri ricreano una percezione di coinvolgimento tattile e sensuale. Riuscire a rendere “la letteratura” protagonista di un documentario è stata una sfida coinvolgente. Tramutare la parola scritta in corpi, facce e immagini, per raccontare la ricerca di questa scrittrice misteriosa. È parallelamente la mia ricerca, e quella di tutti noi. È la grande forza della narrativa trovare qualcosa nei libri che ci riguarda, che ci parla e che ci insegna qualcosa. Perché se è vero quello che diceva Proust, cioè che lo scrittore non è un inventore ma un traduttore, forse non è poi così importante sapere chi sia davvero. Il libro essenziale, il solo libro vero, uno scrittore che si rispetti non deve inventarlo, ma tradurlo: esiste già in ciascuno di noi.