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Massimo Carlotto si fa in due a Milano con Blues per cuori fuorilegge e vecchie puttane

Autore: Patrizia Debicke van der Noot
Testata: Mentelocale
Data: 3 ottobre 2017
URL: http://www.mentelocale.it/milano/articoli/74161-massimo-carlotto-si-fa-due-milano-blues-cuori-fuorilegge-vecchie-puttane.htm

Mercoledì 4 ottobre, doppio appuntamento con Massimo Carlotto a Milano: prima presenta Blues per cuori fuorilegge e vecchie puttane alla Biblioteca Chiesa Rossa; poi è protagonista del primo appuntamento stagionale di Cucina Calibro Noir all'Osteria del Biliardo, con presentazione del romanzo e cena con l'autore (cliccare sui link per le info sui due eventi con Massimo Carlotto).

Milano - L’Alligatore è tornato alla grande, ma attenzione: guai in arrivo per il protagonista di Blues per cuori fuorilegge e vecchie puttane, il nuovo romanzo di Massimo Carlotto (E/O, 2017, 213 pp, 16 euro). Infatti Marco Buratti detto l’Alligatore e i suoi soci Max la Memoria e Beniamino Rossini stanno per finire in una diabolica trappola ordita dal loro peggior nemico e cioè: Giorgio Pellegrini con l’avvallo della dottoressa Angela Marino, alto funzionario del Ministero degli interni e architetto in seconda di tutta la faccenda.

Quel Giorgio Pellegrini sì, ricordate bene, che è già sfuggito alla legge e alle pallottole di Beniamino Rossini, vedi la Banda degli amanti, e, nell’intento di non passare il resto della vita come un criminale latitante, ha accettato di diventare un infiltrato per conto della polizia. Il Bene e il Male, mascherati ancora una volta da retti tutori della legge e difficili da incastrare, sono destinati ad affrontarsi e duellare nell’arena internazionale delle grandi operazioni sotto copertura di quelle polizie e servizi speciali che vorrebbero bloccare i traffici di droga, quelli della prostituzione e della vendita o creazione di nuove identità.

La segreta missione infatti affidata a Pellegrini ufficialmente non esiste e non sono previsti testimoni. Ma, come al solito, il suo spregiudicato e disumano modo di agire deraglia pericolosamente, rischiando di fregarlo. La sua spietata impudenza e la sua ferocia affamata di sangue hanno lasciato una impercettibile scia. Tanto che dall’estero per torturare e uccidergli moglie e amante nella cantina del suo ristorante padovano, che le due donne gestiscono, piomba una squadra di collaudati killer, guidata da una donna ferita al cuore, spinta da una insaziabile volontà di vendetta.

Dicevamo una trappola, perché infatti i nostri tre moschettieri, Marco Buratti, Max la Memoria e Beniamino Rossi vengono bellamente ricattati dalla dottoressa Marino, che minaccia di incastrarli se non faranno quello che lei chiede. L’indagine ufficiale sul delitto del ristorante sui giornali viene tacitata a uno scontro tra bande locali, degno al massimo di un trafiletto in cronaca, mentre quella parallela per scovare e punire gli assassini delle due donne viene appioppata all’Alligatore e ai suoi soci. Però qualunque cosa facciano, capiscono che in realtà il loro destino è segnato. Anche se riuscissero nell’impresa, rischierebbero lo stesso di essere tolti di mezzo con una falsa accusa che potrebbe mandarli in carcere per molti anni, destinati a cantare come canarini.

Buratti, Max e Beniamino invece alzano le cresta e reagiscono. Per tirarsi fuori dall’inghippo e cercare di sopravvivere devono giocare questa brutta partita con le carte che si trovano in mano, improvvisando e bluffando, senza seguire nessuna regola, mentre l’imprudente albagia di Pellegrini e della sua complice sta per diventare troppo pericolosa. E Giorgio Pellegrini, l’ineffabile e crudele protagonista di Arrivederci amore, ciao e Alla fine di un giorno noioso, questa volta dovrà darsi da fare per cavarsela. Però i nostri hanno un motivo in più per mettercela tutta.

L’animo sempre romantico dell’Alligatore, gli ha fatto incontrare in un hotel viennese una donna che l’ha stregato. Una vecchia puttana quarantenne di nome Edith. Un amore a prima vista? E perché no. Due protagonisti che interagiscono nella narrazione in prima persona, passandosi il testimone. Un tagliente affondo psicologico di personaggi in costante equilibrio sul nebbioso crinale di strade senza ritorno, guarnito da un’ironia tagliente e da una sincera umanità. Un noir internazionale veloce che spazia nel conflitto tra crimine e forze di polizia dove, troppo spesso, le vittime sembrano solo fantocci privi di valore.