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7 parti di Calvados 3 di Drambuie e una fettina di mela verde…L’alligatore è servito

Testata: Veleni e antidoti
Data: 12 ottobre 2017
URL: https://velenieantidoti.wordpress.com/2017/10/11/7-parti-di-calvados-3-di-drambuie-e-una-fettina-di-mela-verde-lalligatore-e-servito/

Avete presente quando esce un romanzo “seriale”? Lo compri lo sfogli (sì anche col reader, pignoli che siete) e poi ti metti comodo e te lo pregusti. Conosci i personaggi che ti stanno aspettando, ami le atmosfere che l’autore sa creare. Lo inizi e capisci dalle prime righe che c’è qualcosa di diverso, i nostri vecchi cuori fuorilegge sono sotto scacco e la partita si preannuncia sporca per davvero. Vabbè per la trama lasciamo stare che tanto la trovate ovunque, parliamo invece di quello che Carlotto ha messo in questo romanzo. Forse è il blues che permea ogni riga, il blues è mettere in musica la tristezza, il dolore la rassegnazione di chi sa come stanno le cose ma non per questo rinuncia a tentare, se necessario anche andando a braccetto con l’illegalità; guidati dalla propria coscienza valutando solo gli estremi per la propria salvaguardia (fisica e mentale), consapevoli che la legge si può aggirare in tanti modi, a maggior ragione da chi la amministra o è preposto alla sua applicazione. Consci che il filo del rasoio su cui si procede, può tagliare di netto, come una novella Atropo, uno qualsiasi dei fili che compongono la trama. Ed è esattamente quello che fanno Massimo Buratti Beniamino Rossini e Max la memoria. Sono cuori fuorilegge e non li turba, anzi, ne sono – opinione personale – giustamente orgogliosi. Hanno delle regole, potremmo riassumerle con un salomonico “chi sbaglia paga e i cocci sono suoi”. Qui più che in ogni altro romanzo della serie a mio parere, Carlotto si è adeguato ad un modo di dire, andare ai resti, cioè arrivare in fondo, senza sconti per nessuno. E altroché se si va ai resti, il lettore con i tre antieroi che poi forse in fondo…Occhio, non sto dicendo che l’autore faccia di tre delinquenti (chi più chi meno) degli eroi, è ben chiaro quello che sono ma è altrettanto ben chiaro che stabilire quale sia la parte “giusta”, è cosa davvero difficile. C’è un unico particolare che non posso perdonare all’autore, ma questa è un’altra storia