Login
Facebook
Twitter
Instagram
Newsletter

Massimo Carlotto, cuore fuorilegge

Testata: Smemoranda
Data: 22 ottobre 2017
URL: http://www.smemoranda.it/intervista-massimo-carlotto-alligatore

Blues per cuori fuorilegge e vecchie puttane è il nuovo romanzo di Massimo Carlotto. Una nuova avventura dell’Alligatore, l’investigatore più anticonformista della letteratura mondiale. Dal quale anni fa presi in prestito il nome per scrivere recensioni musicali sul sito di Smemoranda, se ve lo stavate chiedendo.

Un personaggio che invecchia, rimanendo fedele ai suoi ideali, alla passione per il blues e per il calvados, distillato di sidro di mele con il quale si può fare un cocktail denominato, in suo onore, Alligatore.

In questo libro, da poco uscito per le edizioni e/o, Marco Buratti, alias l’Alligatore, assieme ai fidi Max la Memoria e Beniamino Rossini, viene costretto a indagare sul brutale assassinio di moglie e amante del suo peggior nemico, Giorgio Pellegrini, un filibustiere da sempre in combutta con politici corrotti e poliziotti deviati. Una storia intricata, che partendo dalla sua Padova, si snoda tra la Svizzera, Vienna, Monaco di Baviera e Cagliari.

Un noir che ancora una volta ha conquistato i cuori dei tanti appassionati lettori dei romanzi di Carlotto, come dimostrano le vendite e le affollate presentazioni del libro in giro per l’Italia, isole comprese. Una volta tanto, la quantità a braccetto con la qualità. Per questo, è stato un grande piacere aver potuto dialogare con Carlotto su Blues per cuori fuorilegge e vecchie puttane. A partire dalle origini del nuovo romanzo.

Come è nato Blues per cuori fuorilegge e vecchie puttane?

Questo romanzo nasce dal desiderio di fare il punto su due argomenti: l’agire poliziesco nelle indagini gestite a “certi” livelli e il mondo della prostituzione.

Perché questo titolo? Un noir con dei protagonisti molto blues, che lo ascoltano per ritrovare un certo ordine mentale …

Tutto è blues in questo romanzo, soprattutto il naufragio esistenziale dei personaggi che faticano a sopravvivere in un mondo che non riconoscono più.

Dimmi come hai scelto i pezzi di blues ascoltati per quietare l’animo dell’Alligatore. Perché solo cantanti donne?

Il blues al femminile era particolarmente adatto come colonna sonora. I brani sono stati scelti con cura, come sempre, cercando una relazione tra testo della canzone e il testo del romanzo.

Leggendolo si capisce che questa storia ne richiama un’altra, si sente che certe vicende non sono chiuse … Avremo presto un nuovo Alligatore?

No. Costruire trame così complesse dal punto di vista dello “sguardo” sulle trasformazioni criminali e sociali, comporta un lungo lavoro. E poi c’è la scrittura. Credo che due anni siano il tempo necessario per un nuovo capitolo della serie.

Questo romanzo, con l’Alligatore protagonista, esce dopo quello, un anno fa, con dei nuovi personaggi, Il Turista? Senti relazioni tra i due?

No. Sono personaggi molto diversi con finalità e ambiti narrativi non sovrapponibili. Il Turista è uno psicopatico criminale, un serial killer, e le sue finalità sono estranee alle logiche criminali con cui si misura l’Alligatore.

L’Alligatore sarà presto protagonista di una serie TV. In qualche modo tu collaborerai?

Credo che collaborerò nella scrittura delle puntate. Non posso svelare nulla se non che l’idea di fondo della produzione è di sviluppare la complessità del personaggio, intrecciando le storie in una dimensione temporale diversa da quella dei romanzi. Punto di vista interessante.

Progetti futuri?

Un’antologia con De Cataldo e De Giovanni che uscirà a maggio per Rizzoli. E poi un nuovo romanzo extra serie.