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Quello che può una bugia

Autore: Francesca Frediani
Testata: D - La Repubblica
Data: 11 novembre 2017

«Perché perdere tempo a inventarsi qualcosa quando il destino ti circonda di personaggi simili?» si domandava Mary Karr in un discorso tenuto all'Università di Syracuse nel 2004, oggi usato come introduzione al suo libro Il club dei bugiardi, autentico bestseller in America negli anni '90. «Personaggi simili» erano la madre, una cronista alcolizzata, di pistola e matrimonio facili, e il padre, un operaio texano di sangue indiano, attaccabrighe e affabulatore di storie al club del titolo, un'accolita di avventori da bar pronti a spararle grosse. Ma anche la nonna Moore, in fissa con la regligione e le investigazioni sui vicini, venuta a casa loro a morire di cancro a 50 anni. Il tutto a Leechfield, Texas, «inclusa da Business Week tra le dieci città più brutte del pianeta», tra cavallette, campi di cotone e braccianti messicani. Oggi che l'autofiction impazza sui social, vale la pena ricordare che Mary Karr divenne la regina indiscussa del memoir, dandogli valenza letteraria, ispirando a Paris Review la rubrica fissa The Art of Memoir, inaugurata proprio da lei, e ricevendo «vagonate» di lettere da parte dei lettori, increduli della catarsi offerta dalla scrittura degli affari di famiglia.