Login
Facebook
Twitter
Instagram
Newsletter

Massimo Carlotto – Blues per cuori fuorilegge e vecchie puttane

Autore: Cecilia Dilorenzo
Testata: Contorni di noir
Data: 15 novembre 2017
URL: http://contornidinoir.it/2017/11/massimo-carlotto-blues-per-cuori-fuorilegge-e-vecchie-puttane-2/

Martina e Gemma, moglie ed amante di Giorgio Pellegrini. Dopo la scomparsa di quest’ultimo, le due donne avevano preso le redini della gestione de “La Nena”, il ristorante del loro uomo. E proprio il ristorante sarà il luogo dove Martina e Gemma verranno torturate ed uccise, pagando così a caro prezzo il loro legame con il criminale. Il vice-questore Angela Marino “Era così bella e affascinante che mai mi sarei aspettato che fosse così carogna. Lo capii quando mi fece ascoltare la conversazione che avevo intrattenuto il giorno prima con Pellegrini. Un funzionario che non avrà nessuna remora nello scavalcare il confine legale, nessun indugio nell’utilizzare per i propri obiettivi proprio Giorgio Pellegrini. Paz Anaya Vega, nata a Santa Cruz de Tenerife il 4 aprile 1979. Vive a Vienna a fianco di Tobias Slezak. Paz ha i contatti giusti con i grossisti galiziani che importano cocaina dal Sudamerica. Hanno un’organizzazione di piccole dimensioni che rende bene e non hanno nessuna intenzione di entrare in conflitto con i clan mafiosi che si sono spartiti l’Austria. Dopo l’assassinio di Tobias lei sparisce. Ma ritornerà per vendicare la morte del suo amato.

Edith Amaral. “Bionda, occhi chiari, labbra carnose rosso fuoco. Doveva aver superato i quaranta da poco”. Edith “Si era definita una vecchia puttana. Il tipico appellativo riservato alle professioniste che nel fiore degli anni hanno avuto un grande successo e che per rimanere appetibili sul mercato si dedicano a fasce di clienti diversi per età.” L’incontro tra Edith e Marco avviene in una maniera del tutto causale, come tutti quegli avvenimenti che arrivano in maniera inaspettata e che cambiano almeno per un po’ il percorso della propria vita. E’ un incontro raccontato con una tale delicatezza, un incontro tra due solitudini. Il nostro Alligatore ne rimarrà travolto, ne aveva bisogno, aveva bisogno di ritornare a “respirare” aria nuova. E i suoi due cari amici lo sosterranno come sempre quando ci sarà da intervenire per ridare ad Edith la libertà tanto sospirata. Frau Vieira. Maitresse. E’ lei che “gestisce” la vita di Edith. E’ lei che ha duramente colpito e segnato la fragilità di Edith, la sua voglia di avere una vita normale. Le protagoniste femminili di questo nuovo capitolo sono loro. Vittime e carnefici. Donne che hanno incrociato e che incroceranno i destini dei protagonisti maschili di questo nuovo capitolo della serie dell’Alligatore.

Ne è passato di tempo dalla pubblicazione del primo titolo della serie, “La verità dell’Alligatore”. Era il 1995. E con “Blues per cuori fuorilegge e vecchie puttane” ritroviamo i nostri Marco Buratti, Beniamino Rossini e Max La Memoria. Invecchiati, intristiti dagli avvenimenti che li hanno segnati nei precedenti capitoli, sempre più disgustati da ciò che li circonda, avviliti nel vedere i princìpi in cui hanno sempre creduto calpestati e disonorati. I loro cuori fuorilegge li porteranno ad accettare la sfida lanciata da Pellegrini che ha preparato per i tre una trappola diabolica. Una trappola che condurrà Marco, Beniamino e Max a varcare i confini italiani, a tessere la loro contromossa, a muoversi in una Vienna dove la prostituzione è legalizzata e dove la criminalità tiene tranquillamente le fila. Non ci sono confini, il male è ovunque, le radici del crimine attecchiscono ovunque. “Andremo ai resti”. Nel gergo delle bande degli anni Settanta significava giocarsi tutto. La libertà, la vita.”

E loro tre si giocheranno tutto. Non possono dimenticare che due donne innocenti, Martina e Gemma, abbiano perso così la vita, chi è colpevole deve pagare. E non possono lasciare Edith ancora nelle mani di chi la sfrutta, di chi non le concede la libertà e vuole ottenere ancora un profitto fino a quando è possibile. E Pellegrini non può sfuggire nuovamente, non può cavarsela senza danni. E’ un uomo diabolico, senza scrupoli e pericoloso. La maestria di Carlotto ci regala ancora una volta una storia avvincente ed appassionante, ricca di spunti di riflessione. Una storia che prende forma e vita dalla realtà e dalla quotidianità. Non a caso i lavori di Carlotto sono frutto di un impegnativo e preciso lavoro di ricerca. La morale di questo nuovo capitolo?

Il male ritorna sempre, non viene mai debellato. E quando pensiamo che lo sia, commettiamo un gravissimo errore. Il male, sotto altre forme e per altre via, ricompare perennemente e comunque. Vi consiglio, assolutamente, di ascoltare – durante la lettura di Blues per cuori fuorilegge e vecchie puttane o in qualsiasi momento della giornata – la playlist creata da Diego Vitali su Spotify “Le signore del blues amate dall’Alligatore di Massimo Carlotto” (Qui il link). Buratti ci dice “Da un po’ di tempo mi deliziavo cuore e orecchie esclusivamente con voci femminili. Forse solo perché solo il loro blues era in grado di rendere sopportabile il desiderio di innamorarmi.”

Al prossimo capitolo …