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Mai dimenticare di Michel Bussi (34/2017)

Testata: Bennyland
Data: 21 novembre 2017
URL: http://bennyland.altervista.org/mai-dimenticare/

Mai dimenticare che si sta leggendo un libro di Michel Bussi. Qualunque cosa succeda, bisogna continuare a leggere, anche quando sembra che la storia non stia in piedi o che la trama sia un groviglio che non si può disintricare senza giocare sporco. Non scoraggiamoci se ogni capitolo, già nel titolo, pone in forma di interrogativo l’assioma conclusivo del capitolo precedente. Michel Bussi è leale. Saprà sempre dare un senso all’insensatezza del mondo. Mai dimenticare mi è piaciuto anche per questo, per la precisione chirurgica con cui la storia viene dissezionata e riassemblata fin quando le diverse verità provvisorie lasciano spazio e fiato alla conclusione inaspettata. Mai dimenticare è ambientato in Normandia.

E come Tempo assassino mi ha guidato in un viaggio fra i più belli della mia vita, in una Corsica ancora selvaggia, così Mai dimenticare mi spinge a progettare la prossima estate fra le scogliere e le falesie della Francia del Nord. Il protagonista del libro, Jamal, avrebbe tutti i requisiti per diventare stereotipo: è disabile (gli manca un arto, ma con la protesi riesce a vivere una vita attiva), arabo, solo al mondo. Un autore tradizionale avrebbe giocato su questi elementi per creare una vittima o un carnefice. Jamal non è l’una e non l’altro: è un uomo normale, con le sue debolezze, le sue piccole devianze, i suoi progetti di vita. Lo rende eroico ai miei occhi proprio la sua caparbia ricerca di vitalità: “Mi sono immaginato un destino da Achille” racconta “capisci cosa intendo? Accettare di morire giovane ma a condizione di godermela prima, di tenere il timone non quantificando gli anni da vivere, ma puntando gli obiettivi da raggiungere.” Riuscirà a perseguirli? Con Michel Bussi non si può dar mai nulla per scontato.