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Recensione #215 - Mai dimenticare di Michel Bussi

Testata: Un libro per amico
Data: 21 novembre 2017
URL: https://libroperamico.blogspot.it/2017/11/recensione-215-mai-dimenticare-di.html?m=0

Una ragazza è sull'orlo di una scogliera davanti ad un uomo. Quell'uomo è Jamal Salaoui. Il vestito della donna è fatto a pezzi, il suo viso è la personificazione della paura, ha da poco smesso di piangere, è evidente. Jamal agisce, cerca di parlarle, ma quando sembra aver tutto sotto controllo la donna si butta di sotto e lui non può far altro che guardare quegli occhi puntati nei suoi, inerme. Due testimoni, ai piedi della scogliera, vedranno la ragazza sfracellarsi al suolo, ma non possono aver visto quello che è accaduto di sopra, prima che il corpo precipitasse. La sua parola contro la loro, la sua parola contro prove evidenti che sembrano incastrarlo o volerlo incastrare. È l'inizio della fine, l'inizio di una corsa contro il tempo che l'autore architetta, come sempre nei minimi dettagli, per portare il lettore a credere a tutto ed al contrario di tutto; per portarlo a dubitare di tutti, anche di se stesso. Perché è questo il grande pregio di Bussi: portare i suoi personaggi alla follia insieme al lettore che ne legge le imprese. Ogni volta che mi trovo per le mani una sua opera arrivo ad un certo punto e devo tornare indietro a rileggere, perché credo di aver saltato qualcosa, di non aver compreso qualche passaggio, di aver letto talmente avidamente da essermi distratta. E invece no... Invece ogni volta ho letto con attenzione ed è proprio la bravura dell'autore ad aver architettato che io tornassi indietro a rileggere perché lui lo sa che lo faremo, e lo scrive anche, in barba al nostro sentirci detective, in barba al nostro essere sicuri che questa volta lo scopriremo, che questa volta sveleremo i suoi piani. Immaginatevi quando ad un certo punto della lettura sono tornata all'inizio ed ho riletto queste parole del protagonista del libro: Tornerete all'inizio di questo racconto, rileggerete queste righe e penserete che sono pazzo, che vi sto tendendo un tranello o mi sono inventato tutto. Invece non ho inventato proprio niente. Non sono pazzo. Non sto tendendo nessuna trappola. Vi chiedo soltanto una cosa, fidatevi di me. Fino alla fine. Vedrete, andrà tutto bene. Un genio. Solo in questo modo mi viene da definire questo autore. Un genio nel portarci ovunque lui voglia attraverso l'uso della parola, attraverso il suo stile coinvolgente e capace, ogni volta, di stupire. Jamal ci parla. Si rivolge a noi, in prima persona, proprio come si rivolgevano a noi i protagonisti degli altri libri di Bussi; un marchio di fabbrica che ci fa subito entrare in sintonia con i personaggi che ci regala, che ci fa subito sentire a casa, al sicuro. Ci fa mettere comodi come in compagnia di amici e poi ci tende la trappola. Come vi sentireste se ad un certo punto scopriste che un vostro amico cui voi avete creduto ciecamente, venisse indagato per omicidio? E se tutti gli indizi che fino a quel momento voi avete ritenuto costruiti per incastrarlo si rivelassero invece evidentemente e palesemente contro di lui? Non vi sentireste spiazzati? Distrutti per essere stati presi in giro da qualcuno di cui vi fidavate? Pazzi per esservi fidati, per esserci cascati, per avere consapevolmente creduto ad un possibile assassino? Questo ho provato io verso Jamal. Mi sono fidata, poi ho dubitato di lui, poi ho creduto ancora nella sua innocenza, poi l'ho additato e mi sono arrabbiata con lui, in un continuo tira e molla che mi ha portato alla fine del libro e alla grande rivelazione, quella che emerge - nei libri di Bussi - quando tutto sembra risolto, quando tutto sembra aver avuto una degna o quantomeno definita conclusione. E la grande rivelazione rimescola le carte, sconvolge il lettore, lo spiazza facendolo rimanere a bocca aperta e facendogli ancora una volta affermare che questo autore ci sa fare, che questo autore è un grande scrittore.

Se a tutto questo aggiungiamo le sempre precise e dettagliate ambientazioni che, ogni volta, fanno venire voglia di prendere il primo aereo ed andare a scoprire quei luoghi che lui, tanto sapientemente, sa farci amare, allora non si può, secondo me, che promuoverlo a pieni voti ed attendere con trepidazione la sua prossima uscita. Se cercate un giallo/noir che sappia tenervi incollati alle pagine, che sappia farvi credere bianco quando è palesemente nero, che sappia convincervi di tutto e del contrario di tutto, che sappia farvi convincere delle apparenze e dubitare delle certezze, allora ecco l'autore che fa per voi! Sono sicura che non vi deluderà!!!

Prima di lasciarvi voglio ricordarvi le precedenti pubblicazioni di Bussi, lasciandovi anche il rimando alla recensione in modo che, se lo vorrete, potrete scegliere il libro più adatto a voi da cui cominciare.