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Kate Tempest

Autore: Elio Grasso
Testata: Poesia
Data: 12 dicembre 2017

(...) Kate Tempest (pseudonimo di Kate Esther Calvert) è dentro il tempo storico: classe 1985, creatura ibrida per eccellenza in veste di ragazza della porta accanto, ben distante dall'immagine fashionable in vigore nel corso attuale. Poetessa, performer, rapper capace di arrivare sudata e tremante alla fine di un'esibizione accompagnata dalla sua band elettricamente minimalista. Ed efficace. Basta guardare fino in fondo il video BBC (performance al Rivoli Ballroom di Londra) che riassume proprio Let Them Eat Chaos, una lucida e disperatamente shakesperiana esposizione di un poema ora pubblicato nella nostra lingua, e che ha visto la luce discografica nel 2016. L'audacia firmata da Tempest fa a pugni, letteralmente, con la visione londinese (e per estensione, metropolitana in generale) di territori devastati dal crollo dei sistemi, di creature che non hanno più un soldo da spendere in vita. Una vita che non sia soltanto il disperarsi per agguantare un lavoro prima che "il mare si alzi" e inghiotta ogni cosa. Nelle sue opere appaiono personaggi che si aggirano tra le rovine, emarginati anche dai propri simili, mentre intorno si scatena la tormenta fredda di di un futuro asmatico e disamorato. Lei canta l'oscurità che racchiude le ultime generazioni mentre cercano un senso da donare ai propri figli, ammesso che ve ne siano e che sopravvivano. Lo fa con una passione a tratti emozionante, a cui non basta la semplice lettura del libro, né la pur comprensiva e immaginosa traduzione di Duranti. L'hip hop di Carnaby street non ha niente a che fare con la nostra lingua, ecco perché l'edizione dovrebbe essere accompagnata da un DVD che espanda la potenza fluida generata da voce e suoni di un linguaggio che non fa sconti. E che in Inghilterra ha saputo farsi acclamare ovunque, su giornali e riviste, in rete e nei club. Sarà bene pensare (che soprattutto lo pensino gli autori di certi stupidi libri di versi nostrani) che a nemmeno trent'anni questa ragazza è stata premiata con il Ted Hughes Award per il poema Brand New Ancients e che la ferrea Poetry Society l'ha selezionata per la decennale Next Generations Poets.