Login
Facebook
Twitter
Instagram
Newsletter

L’amica geniale di Elena Ferrante: la forza delle idee

Autore: Alessandro Audisio
Testata: LetterArti
Data: 21 febbraio 2018
URL: https://letterarti.wordpress.com/2018/02/21/lamica-geniale-di-elena-ferrante-la-forza-delle-idee/

La saga dell’amica geniale, che è nata nel 2011 con la pubblicazione del primo romanzo, è un fenomeno internazionale, esportata in tutto il mondo, apprezzata da critici e pubblico e che si appresta a diventare anche una serie tv. La cosa più particolare di questo fenomeno è che non si consce l’identità dell’autrice che ha scelto l’anonimato, molti infatti pensano che Elena Ferrante sia solo uno pseudonimo. Dico che l’anonimato è la cosa più particolare soprattutto per l’epoca nella quale viviamo in cui l’individualità è essenziale e l’ostentare successo e vendite viene scambiato come un segno di superiorità. Trovo quindi molto interessante questa scelta della scrittrice o dello scrittore, infatti per alcuni dietro lo pseudonimo si potrebbe celare anche un uomo. Ma lasciamo da parte queste ricerche investigative e parliamo del libro.

L’amica geniale è la storia di un’amicizia tra due ragazze, Elena (Lenù come la chiamano tutti) e Raffaella (Lila), che attraverso la narrazione vediamo svilupparsi con il crescere delle due protagoniste. Il romanzo è ambientato in un rione di Napoli negli anni ottanta, in un quartiere povero, popolare dove si sente il peso della mancanza di denaro e le differenze sociali sono vistose, tra famiglie che anche in modo illecito hanno ottenuto una posizione sociale preminente e famiglie che invece devono fare molti sacrifici per poter garantire ai figli una vita normale.

Attraverso gli occhi di Elena entriamo in contatto con il suo mondo, con la sua quotidianità, con le dinamiche che caratterizzano la vita del rione. Fin dalle prime pagine si avverte l’unicità del rapporto che legherà per tutta la vita Lenù e Lila, infatti il romanzo si apre con un prologo in prolessi, in cui vediamo la protagonista ormai adulta che si rifiuta di aiutare il figlio di Lila a ritrovare la madre, che è sparita. Questo fatto scatena il ricordo di Elena che decide di raccontare la storia della sua vita.

Fin dall’infanzia Elena prova interesse nei confronti di Lila, inizia un rapporto di confronto e di gara tra le due bambine che si sviluppa inizialmente a scuola, luogo che ha molta importanza in questo primo romanzo. Elena e Lila sono due bambine intelligenti, lodate dalle insegnanti, all’inizio però nessuno si accorge delle capacità di Lila che senza problemi riesce a superare tutti i compagni in bravura, è già capace di leggere e scrivere e di fare complicati calcoli a mente. Elena è sorpresa e invidia le capacità di Raffaella e proprio da questo momento inizia un competizione latente tra le due che continuerà per tutto il romanzo e che non si limiterà alla sola sfera scolastica. Elena è fragile, riflessiva, molto intelligente, anche se non le sembra mai abbastanza, sempre con la sensazione di non essere all’altezza delle aspettative. Lila invece è sfrontata, impulsiva, con un carattere forte e particolare. Sono molto diverse ma è proprio questo che le terrà unite.

L’ambientazione rionale e famigliare è molto importante nel romanzo, la violenza che fa da sfondo alle vicende delle due protagoniste lascia dei segni evidenti nelle loro vite. Lenù e Lila vogliono scappare da quella realtà, allontanarsi il più possibile, vogliono una vita migliore, diversa da quella che hanno i genitori. Elena ha come modello negativo la madre, incapace di dimostrarle affetto, ignorante, strabica e claudicante, ma che le vuole bene e crede in lei come si intuisce da alcuni dialoghi.

«Le lezioni non te le possiamo pagare, ma puoi provare a studiare da sola e vedere se superi l’esame». La guardai incerta. Era sempre la stessa: i capelli scialbi, l’occhio ballerino, il naso grosso, il corpo pesante. Aggiunse: «Non sta scritto da nessuna parte che non ce la puoi fare».

Le vite di Elena e Lila iniziano a separarsi e a prendere due strade diverse quando a Elena si apre la possibilità di continuare gli studi, spinta anche dalla maestra che vede del potenziale in lei, mentre a Lila viene impedito di frequentare le scuole medie perché la famiglia non può e non vuole permettersi il costo dei libri. Elena continua gli studi, i libri le vengono procurati usati dalla maestra, e con voti eccellenti riesce ad arrivare anche al liceo. Lila invece pur non frequentando la scuola diventa un’assidua frequentatrice della biblioteca, legge molti libri e si tiene al passo con gli studi dell’amica, dimostrandosi in un qualche modo sempre più avanti di lei, quando Elena conosce solo la prima declinazione latina, Lila le conosce già tutte, quando Elena deve iniziare a studiare il greco, Lila sa già scrivere le lettere greche. Lila però ad un certo punto perde l’interesse per lo studio, inizia a non recarsi più in biblioteca e si interessa invece nell’attività di famiglia: il padre e il fratello lavorano insieme come calzolai. Ricerca il benessere economico non più attraverso lo studio ma attraverso il lavoro, l’attività in negozio e progetti di riscatto.

Elena avverte forte e particolare il legame con Lila, è sempre in competizione, non solo per quanto riguardo la scuola. Quando l’adolescenza si affaccia nella sua vita, inizia a paragonare il suo corpo con quello dell’amica, si sente brutta e sgraziata, mentre Lila, anche se in ritardo rispetto a lei, quando il suo corpo inizia a cambiare, attira l’attenzione di tutti i giovani del rione, che iniziano a girale intorno. Anche in amore Elena cerca sempre di non essere da meno nei confronti di Lila, sembra quasi non ascoltare il suo cuore per il semplice fatto che lei non può frequentare un ragazzo più giovane rispetto a quello che frequenta l’amica.

É sì un rapporto di competizione ma anche e soprattutto di amicizia, quando Elena e Lila si allontanano, come due magneti dopo qualche tempo tornano a cercarsi, in qualche modo si completano. Elena sente che la sua vita è più eccitante e coinvolgente con accanto Lila, sente che l’amica possiede delle qualità che a lei mancano e che non può fare a meno di ricercare. Sebbene a volte Elena senta che oramai si stiano troppo allontanando, non riesce a distaccarsi del tutto. É un’amicizia vera perché Elena vuole davvero il meglio per l’amica, la consiglia non per farla fallire o per farle commettere un passo falso, anche se la competizione è forte, ma davvero perché la vuole vedere felice.

“Le onde ruzzolavano come tubi di metallo blu portando in cima la chiara d’uovo della spuma, poi si frangevano in mille schegge scintillanti e arrivavano fin sulla strada con un oh di meraviglia e di timore da parte di tutti noi che guardavamo. Che peccato che non c’era Lila. Mi sentii stordita dalle raffiche potenti, dal rumore. Avevo l’impressione che, pur assorbendo molto di quello spettacolo, moltissime cose, troppe si spampanassero intorno senza lasciarsi afferrare.”

“Forse devo cancellare Lila da me come un disegno sulla lavagna, pensai, e fu, credo, la prima volta. Mi sentivo fragile, esposta a tutto, non potevo passare il mio tempo a inseguirla o a scoprire che lei mi inseguiva, e nell’un caso e nell’altro sentirmi da meno. Ma non ci riuscii, tornai subito a cercarla.”

“A volte, al ritorno da scuola, facevo un giro largo per non passare davanti alla calzoleria. Se invece vedevo lei in persona, da lontano, per l’angoscia cambiavo strada. Ma poi non resistevo e le andavo incontro come a una fatalità.”

I temi affrontati dal romanzo sono molti: dall’amicizia, alla famiglia, dalla società asfittica dalla quale si vuole scappare all’amore. Molto bello è il messaggio che si possa cambiare la propria condizione e ci si possa migliorare attraverso la cultura e la conoscenza, che spero venga ulteriormente sviluppato nei romanzi successivi.

Mi sono accostato al romanzo con un po’ di diffidenza, essendo ormai un fenomeno globale e avendo ottenuto pareri positivi da moltissimi. Le prime pagine sembravano non avvincermi ma procedendo con la narrazione mi sono immerso nelle riflessioni di Elena, in questa storia di amicizia senza tempo, nella descrizione della vita di tutti i giorni del rione di Napoli, nei tanti personaggi secondari che arricchiscono la narrazione. Le due protagoniste sono descritte con cura e dovizia di particolari, diventano dei personaggi a tutto tondo e alla fine del libro si ha voglia di continuare a conoscerle.

L’amica geniale mi ha convinto e, tempo permettendo, leggerò anche gli altri tre libri della saga per poter conoscere come prosegue la vita delle protagonista e per sapere che fine ha fatto Lila.