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Massimo Torre – La giustizia di Pulcinella

Autore: Chiara e Laura RIcciardi – Sister’s books
Testata: Contorni di noir
Data: 5 marzo 2018
URL: http://contornidinoir.it/2018/03/massimo-torre-la-giustizia-di-pulcinella/

"Non era stata la vendetta il suo fine, ma la giustizia. E la giustizia va difesa, va fatta rispettare momento per momento.”

“La giustizia di Pulcinella” è il terzo capitolo della saga firmata Massimo Torre, riguardante proprio la figura di Pulcinella, una delle maschere più conosciute di tutta la storia, che nei romanzi dello scrittore napoletano ha l’aspetto di un eroe, un giustiziere che opera in una realtà spesso controversa e complessa, che non lascia spazio ai “buoni”, Napoli.

Nell’ultima avventura che lo vede come protagonista principale, lo scenario però cambia. Siamo infatti a Roma, nuova patria anche dell’autore Massimo Torre. Napoli, più precisamente il Rione Sanità, rimane comunque lo sfondo in cui molti dei protagonisti del romanzo vivono e agiscono. In questo nuovo capitolo troviamo Pulcinella alle prese con un serial killer imitatore, e un uomo, Austin van Valdeken intento a rubargli la maschera a tutti i costi, e quindi la scena. Pulcinella, però, ha molti altri nemici, persone che non accettano chi difende i giusti, gli onesti, i lavoratori, e le persone indifese: la camorra. Si ritrova a combattere in una realtà dove purtroppo la camorra è ancora “un’istituzione”, guidato dall’amore incondizionato nei confronti di una donna, Rosa Bellella, che vuole e deve difendere. Come finirà quest’ultima avventura?

Nonostante l’anima del romanzo sia il famoso Pulcinella, troviamo al suo interno un intreccio di storie in cui non esiste effettivamente un unico protagonista. I personaggi che incontriamo sono molteplici, e ognuno con la propria storia ben definita. Ritroviamo infatti anche Ciro, appena uscito dal carcere e promesso sposo di Rossella Spina, moglie di un boss mafioso, e Rosa Bellella, l’amata di Pulcinella, che accompagnano il lettore all’interno di una trama dalla lettura non semplice a primo impatto. I dialoghi spesso scritti in dialetto napoletano risultano un’arma a doppio taglio: se è vero che danno veridicità al romanzo, catapultando chi legge in un atmosfera autentica, è vero anche che, personalmente, mi hanno spesso messo in difficoltà, non conoscendo il dialetto.

Il ritmo cresce pagina dopo pagina, partendo da un inizio introduttivo più lento, mentre nella parte centrale si entra nel vivo della storia, fatta di moltissime sfumature. La parte finale, però, è quella che ho preferito. L’autore è stato molto bravo a inserire a poco a poco tutti i dettagli in grado di creare suspense e tensione, accrescendo sempre di più l’interesse e la curiosità. Un climax tipico del genere, e sempre funzionale.

Un libro che non risparmia scene crude, brutali, che ci catapulta in una realtà molto attuale, ancora presente in alcune regioni italiane, che vedono lontano il giorno i cui si libereranno dalla piaga della criminalità organizzata Una lettura impegnativa ma importante, per non dimenticare quello che succede in alcune città all’ordine del giorno, e che non può lasciare indifferenti.