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Review Party - Fidanzati dell'Inverno di Christelle Dabos

Testata: My Crea Bookish Kingodm
Data: 20 aprile 2018
URL: https://mycreabookishkingdom.blogspot.it/2018/04/review-party-fidanzati-dellinverno-di.html

Buongiorno e buon inizio settimana, cari readers! Oggi fino a mercoledì io insieme ad altre meraviglie blogger vi terremo compagnia con questa iniziativa per presentarvi Fidanzati dell'Inverno. Un romanzo di autrice francese unico nel suo genere. Un mix magico che vi farà sognare. Insieme alle nostre recensioni spoiler-free ognuna di noi spiegherà in breve un argomento inerente alla storia. Sono solo piccole anticipazioni che serviranno a invogliarvi ancora di più alla lettura ;) Procediamo!

SCOPRIAMO L'ARCA ANIMA!

Prima di tutto vi spiego cos'è un arca. Ogni arca è una suddivisione del vecchio mondo - ergo quello nostro attuale - e ognuna di esse è fondata da uno spirito di famiglia che "governa", crea regole e contribuisce a procreare dando vita a generazioni di abitanti. Ce ne sono molte ma quella di cui vi parlerò adesso io è Anima, l'arca della protagonista Ofelia. Anima ha come spirito di famiglia Artemide, amante degli oggetti, ed è popolata dai suoi discendenti. E' un arca piccolina piena di valli e montagne, dove anche gli oggetti hanno vita (edifici e macchine che si muovono da soli, sciarpe che si arrotolano come serpenti, ecc...). I loro abitanti fanno tutti parte di una grande famiglia e si rivolgono tra di loro chiamandosi "cugini". Gli Animisti sono suddivisi in diversi settori come la tribù dei pasticceri, la casta dei sarti e così via, tutti quanti specializzati negli oggetti. Hanno il potere di "leggere" ogni oggetto cioè di conoscere la sua storia solo toccandolo ed è per questo che hanno dei guanti particolari che li "salva" dal vedere cose imbarazzanti e sconvenienti. E in rare occasioni, ci sono anche Animisti che sanno attraversare gli specchi, proprio come la nostra Ofelia.

RECENSIONE

E' stato un vero e proprio colpo di fulmine. Non respiravo un aria così surreale dai tempi di Harry Potter. Mescolate ambientazioni da favola con una spolverata di personaggi enigmatici, una buona dose di intrighi e misteri e infine aggiungete una spruzzatina di una improbabile storia d'amore e otterrete Fidanzati dell'Inverno. Inutile che dica che la prima cosa ad avermi coinvolta emotivamente è stata la copertina - semplicemente divina - poi ho letto la trama e boom! è stato amore. «...Gli Attraversaspecchi sono rari in famiglia, e sai perché?». Ofelia sollevò le palpebre. Non aveva mai affrontato la questione col padrino. Eppure tutto ciò che sapeva gliel’aveva insegnato lui. «Perché è una forma di lettura un po’ particolare?» azzardò. Il prozio scrollò i baffi e sgranò gli occhi dorati sovrastati da sopracciglia grandi come ali spiegate. «No, sono due cose ben diverse! Leggere un oggetto significa dimenticare un po’ se stessi per fare posto al passato di un altro, mentre attraversare gli specchi significa affrontare se stessi. Ci vuole fegato per guardarsi negli occhi, vedersi per ciò che si è, immergersi nel proprio riflesso. Quelli che si mettono un velo davanti alla faccia, che mentono a se stessi e si vedono migliori di ciò che sono non ce la faranno mai. Credimi, non è cosa da tutti!».

Ofelia è una giovane donna in età da marito che gestisce un museo. Vive tranquillamente nella sua arca Anima e sa "leggere" gli oggetti e attraversare gli specchi. Nonostante il suo aspetto scialbo e di pessimo gusto viene scelta per essere la fidanzata di un uomo appartenente ad un'altra arca. Cosa assai rara visto che di solito ci si sposa tra persone della stessa arca. Così Ofelia si vede costretta a congiungersi con un individuo proveniente da un mondo completamente diverso dal suo, Polo. Thorn non è quello che si possa dire il fidanzato perfetto e gentile, non è per niente il principe azzurro che desidererebbe qualsiasi donna. E' freddo, scostante e, parole sue, rispetta solo i numeri, non di certo altri esseri umani. Non si cura della fidanzata e occupa le sue giornate lavorando come inserviente. Devo dirlo, all'inizio mi è sembrato un vero e proprio orco ma più si va avanti con la lettura più si capisce qualcosa di questo personaggio, anche se poco. In questo primo volume si dà poco spazio a lui mettendo sotto i riflettori quasi unicamente Ofelia e il suo destreggiarsi in un arca estranea e molto pericolosa. Ci vengono presentate quasi subito aver messo piede sulla nuova arca le figure di Berenilde e Archibald, rispettivamente la zia di Thorn che è come una madre per lui e l'ambasciatore di Polo. Questi due saranno il fulcro, due forze molto ambiziose che cercheranno di usare Ofelia per i loro scopi. Polo è un'arca con clan rivali che si odiano e le uccisioni e rappresaglie politiche sono all'ordine del giorno. Non è posto per la calma protagonista che è cresciuta in un ambiente rustico e famigliare ma dovrà svegliarsi e tirare fuori gli artigli per poter sopravvivere senza essere manovrata da nessuno, tanto meno dal suo fidanzato.

«Questo matrimonio mi ripugna quanto ripugna a voi, non dubitate, ma ho preso un impegno con la vostra famiglia in nome della mia. Non sono nella posizione di disattendere il giuramento senza pagarne il prezzo, ed è caro». Ofelia si concesse il tempo di assimilare quelle parole. «Neanch’io posso farlo, se è ciò che sperate da me. Rinunciando al matrimonio senza un motivo valido disonorerei la mia famiglia e verrei bandita senza altra forma di processo». Thorn inarcò il sopracciglio diviso in due dalla cicatrice. La risposta di Ofelia non era quella che avrebbe voluto sentire. «Le vostre usanze sono più tenere delle nostre» replicò con aria condiscendente. «Ho avuto modo di annusare da vicino il nido in cui siete cresciuta: niente di paragonabile al mondo che si accinge ad accogliervi»

Il rapporto tra i due fidanzati non è idilliaco, è un matrimonio di convenienza che inizia nella più totale freddezza. Nessuno dei due vuole sposarsi ma non hanno scelta e mentre una è costretta dalla decisioni di superiori, l'altro è spinto dall'ambizione e dal volere di sua zia. Lui ha tutti i difetti del mondo, non parla, pensa che mangiare sia una perdita di tempo, guarda spesso il suo orologio da taschino e trascorre la maggior parte del suo tempo facendo i conti ma si sforzerà di cambiare per avvicinarsi almeno un pochino a Ofelia. Neanche lei è molto loquace, indossa sempre abiti da nonna e una sciarpa lunghissima, è goffa e miope tuttavia è speciale, sa leggere il passato degli oggetti come nessun'altro e ha la rara capacità di passare da uno specchio all'altro. Non si arrende mai ed è più sveglia di quanto sembri. Descritti così sembrano la coppia peggiore di tutte le arche ma credo che troveranno il loro equilibrio dopo aver tolto il velo di bugie che li circonda. Una specie di relazione alla Bella e la Bestia ma con molto più distacco e incomprensioni.

«Thorn è davvero incorreggibile! Credo di capire che vi lascia brancolare nel buio senza degnarsi di soddisfare la vostra curiosità». «Né io né lui siamo molto chiacchieroni» osservò Ofelia scegliendo bene le parole. «Temo comunque che, con tutto il rispetto, Thorn non mi abbia nel cuore». Berenilde prese dalla tasca del vestito un portasigarette. Pochi istanti dopo soffiava dalle labbra semiaperte una lingua di fumo azzurro. «Il cuore di Thorn…» mormorò calcando sulle erre. «Un mito? Un’isola deserta? Un pezzo di carne secca? Non l’ho mai visto innamorato di qualcosa, se questo può consolarvi».

Questo volume è una più una specie di prologo. Ci viene presentato un mondo molto originale fatto di arche, frammenti del vecchio mondo, ognuna diversa per capacità e ambiente. Polo viene illustrata come una specie di circolo vizioso, tipo il Trono di Spade, dove si uccidono a vicenda pur di avere potere e lusso. Tutto il contrario è Anima dove vige il concetto di famiglia, di rispetto per gli oggetti e i loro ricordi. Sono diversi come il giorno e la notte ma hanno decisamente il loro fascino. Oltre a questa introduzione ai luoghi e alle società, si va alla scoperta di una scacchiera dove Ofelia stessa è la pedina più importante. Finisce questo primo episodio che ti ritrovi con solo mille domande e ipotesi sul come si evolverà la storia e che mosse faranno i nostri personaggi da farti scoppiare la testa.

«Attraversare gli specchi significa affrontare se stessi» aveva detto il prozio al momento degli addii. Finché avesse avuto scrupoli, finché avesse agito d’accordo con la propria coscienza, finché fosse stata capace di guardarsi allo specchio ogni mattina, Ofelia non sarebbe appartenuta ad altri che a se stessa. “Ecco cosa sono, prima di essere un paio di mani” concluse ritirando le dita. “Sono un’Attraversaspecchi”.

Fidanzati dell'Inverno è un romanzo lungo ben più di 500 pagine ma non per questo risulta pesante o eccessivamente descrittivo. C'è forse qualche ripetizione di troppo ma non rovinano la lettura. Non è una storia d'amore, è un'avventura magica dove l'apparenza inganna e gli oggetti svelano anche i segreti più oscuri. Un vero gioiello del fantasy che consiglio sia ai giovani lettori che a quelli più grandicelli.