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Santiago Gamboa: «La sinistra continua la lotta per il processo di pace»

Autore: Simona Maggiorelli
Testata: Left
Data: 1 luglio 2018
URL: https://left.it/2018/07/01/santiago-gamboa-la-sinistra-continua-la-lotta-per-il-processo-di-pace/

La potenza narrativa dell’epos l’ultimo romanzo del colombiano Santiago Gamboa Ritorno alla buia valle (Edizioni e/o). E uno sguardo aperto a tutto raggio sul mondo di oggi e sulle sue più brucianti contraddizioni: il divario Nord Sud, l’odissea dei migranti, la discriminazione, la xenofobia, l’egoismo dell’Occidente sempre più arroccato e in crisi, la corruzione e la violenza delle destre al potere in America Latina e la voglia di riscatto della popolazione. Una esigenza profonda di riscatto che nella giovanissima Manuela, violentata dal compagno della madre e oppressa da istituzioni clerico-religiose, si esprime attraverso la poesia.

Anche Tertuliano figlio mai riconosciuto di papa Bergoglio, nato quando era a capo dei gesuiti in Argentina, è in cerca della verità e di un pizzico di giustizia. Come lo sono i diversi e numerosi personaggi che popolano questo romanzo, in cui si intrecciano infinite storie. Per questo Vázquez Montalbán paragonò i libri di Gamboa a quelli di Márquez, anche se appaiono lontani dal realismo magico tipico di Gabo. Piuttosto qui si potrebbe parlare di realismo visionario, capace di scavare a fondo nell’animo umano, di raccontare sogni, paure, di indagare le cause della violenza esprimendo un profondo rifiuto. Anche per questa sua particolarissima capacità di intrecciare storia personale e collettiva, all’indomani delle elezioni in Colombia che hanno portato al governo il leader del centrodestra Ivan Duque, abbiamo rivolto a Santiago Gamboa alcune domande.

Nel suo ultimo romanzo parla dei molti italiani che vanno a lavare i piatti all’estero, in Inghilterra o nel Nord Europa, mentre peruviani, ecuadoregni, filippini, colombiani approdavano in Italia per lavare i loro piatti. Lei ha vissuto a Roma, cosa pensa di quel che sta accadendo in Europa e del governo che vorrebbe chiudere i porti ai migranti?

La situazione in Europa mi pare sempre più compromessa. La crisi economica ha investito il progetto sociale e ideale dell’Unione europea. Cosa significa essere europei oggi? Significa essere solidali con chi sta peggio? Significa comportarsi in modo responsabile nei confronti del resto del mondo? Significa credere nel progresso e nei diritti umani, nella società multietnica e multirazziale? Quei valori rischiano di finire in mille pezzi. La coesione tra gli europei sta già subendo un’enorme frattura: i Paesi ricchi del Nord si dicono stufi di aiutare il Sud: Grecia, Portogallo, Spagna, Italia. La Brexit esemplifica questa mancanza di solidarietà e la volontà di non condividere la ricchezza accumulata, considerandola solo propria. Anche l’indipendentismo catalano (...)