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Nipponia Nippon di Abe Kazushige

Autore: Serena Lavezzi
Testata: Penne d'Oriente
Data: 8 giugno 2018
URL: https://pennedoriente.wordpress.com/2018/06/08/nipponia-nippon-di-abe-kazushige/

Buongiorno cari lettori! Oggi parliamo di un romanzo appena uscito in Italia, di una delle voci nuove (per noi) del panorama letterario nipponico. Vi racconto Nipponia Nippon di Abe Kasughize.

Era da diversi mesi che non mi ritrovavo a leggere un libro così intrinsecamente giapponese: nello stile, nei contenuti, nelle modalità in cui vengono raccontate l’interiorità e le emozioni del protagonista. Chi, come me, ama la letteratura nipponica avrà ben inteso cosa voglio dire. Ho ritrovato in questo libro l’atmosfera tragica, malinconica, morbosa, dedita alla descrizione minuziosa tipica dei migliori romanzieri del Sol Levante. Mi sono ritrovata a casa, insomma. Ora ve lo racconto.

Il libro narra la storia del diciottenne Toya Haruo, un ragazzo problematico e mentalmente squilibrato, che decide di escogitare un grande piano per uscire dall’anonimato di una vita insignificante. La sua idea è semplice quanto ben congeniata: raggiungere il Centro per la salvaguardia dell’ibis crestato giapponese (nome scientifico Nipponia Nippon) sull’isola di Sadogashima e liberare o sterminare gli ultimi esemplari rimasti. Le due alternative, diverse quanto efficaci, permangono vive nella sua mente fino agli ultimi giorni. Indeciso, Haruo, non sa come comportarsi con gli uccelli e l’unica sicurezza che ha è di voler cambiare l’ordine delle cose. Entrambe le soluzioni gli paiono ottimi metodi per diventare famoso, solo alla fine deciderà il destino degli ibis. Questi volatili così particolari fanno parte della specie dei ciconiformi e sono in via d’estinzione ormai dalla fine degli anni ’80. Ne sopravvivono solo alcuni esemplari a Sadogashima e in Cina. Per l’appunto i governi dei due paesi tentano di far accoppiare gli ibis rimasti per riformare la stirpe giapponese, non senza difficoltà.

Haruo si sente molto legato, in via eccezionale, con questi volatili. Questo perché un giorno, quando frequentava ancora le medie, aveva scoperto che il primo carattere cinese del suo nome si poteva leggere anche come toki, altro nome dell’animale. Questa scoperta lo lega indissolubilmente agli ibis, si convince così che il loro destino sia unito e condiviso. A quel tempo, però, non gli è ancora venuto in mente il piano. Inizierà a formarsi nella sua testa con l’allontanamento forzato dalla sua cittadina natale e il trasferimento a Tokyo. Haruo inizia a vivere da solo, il lavoro che i genitori hanno trovato per lui non gli interessa, non ha amici e nessuno lo avvicina. E’ così che inizia a passare tutte le ore del giorno e della notte su internet per reperire informazioni su qualunque cosa gli venga in mente, è il suo unico contatto con il mondo esterno. Navigando nel web, un bel giorno, gli tornano in mente i suoi cari amici ibis e inizia a fare morbose ricerche su tutto ciò che li riguarda. Il piano si forma nella sua mente, andando ingigantendosi per mesi e mesi di reclusione quasi totale.

I motivi dell’allontanamento di Haruo dalla sua famiglia e dal liceo che frequentava rimangono per diverse pagine misteriosi. Piano piano, poi, scopriamo che c’è di mezzo una giovane studentessa sua coetanea di nome Sakura..di cui però non vi svelerò niente di più! Con il passare di questi oscuri mesi, nella mente di Haruo vanno a coniugarsi la volontà di liberare gli ibis dalle costrizioni imposte loro dalla società umana e dalla politica del suo paese con la figura evanescente e idolatrata della ragazza. Nello stesso arco di tempo il ragazzo inizierà a preparare il suo piano, e il viaggio fino a Sadogashima, con puntualità e grande attenzione. Ogni minimo dettaglio dovrà essere perfetto e lui prende in esame ogni inconveniente possibile, così da trovarsi preparato a tutte le evenienze. Decide anche una data ben precisa: il 14 ottobre, sei mesi dopo il suo diciottesimo compleanno. E’ convinto che tutti lo saluteranno come un eroe, aprendo finalmente gli occhi di fronte a quella grande mistificazione che è la questione Nipponia Nippon, come lui l’ha soprannominata sul suo diario.

La scrittura di Kazushige è diretta, semplice ma ricca e in continua tensione. Dosa le informazioni poco per volta, scaraventandoci da subito nel bel mezzo dell’azione narrativa. Il libro mi è piaciuto moltissimo, un ottimo esempio di suspence alla giapponese, una trama lineare ma centellinata ad arte per il lettore. L’autore ci presenta le vite di alcuni giovani, in particolare il protagonista Haruo: esistenze disagiate, occultate, morbose, negative, senza speranza, dove gli affetti non esistono e le fantasie sono la materia di cui è formata la realtà. Il ragazzo vive in un mondo altro in cui la sua sola visione è ciò che dà vita a tutto quello che lo circonda, è lui il perno del mondo intero. Una visione pessimistica e crudele del turbamento adolescenziale, che si trasforma in una maturità incapace di conformarsi e di conoscere la serenità. Un romanzo breve, ma molto intenso, a cui rimango particolarmente legata per i temi e lo stile di scrittura. Lo consiglio a chi è curioso di conoscere una voce nipponica noir e di grande talento narrativo. Buona lettura a tutti voi.