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Anatomia di un amore sbagliato

Autore: Marta Morazzoni
Testata: Il Sole 24 Ore
Data: 5 agosto 2018

Quante volte un gesto casuale, un accento nella voce della persona che ci preme scatena una ridda di interpretazioni, nutre convinzioni e speranze su cui la ragione avrebbe di che essere scettica! Ecco in sintesi la storia di Ester Nilsson, drammaturga e saggista, che si innamora, corrisposta, dell'attore Olov Sten e inciampa nella speranza che infine lui lasci la moglie per vivere con lei. La storia non è nuova (chi si ricorda Il velo dipinto di Maugham?), diverso è il metodo, di una meticolosità ossessiva: il personaggio inventato da Lena Andersson, autrice svedese al suo secondo romanzo con protagonista Ester, non è a caso un'intellettuale, le sue considerazioni sul carattere dell'amato nascono dalla conoscenza della psiche umana; un anatomista non potrebbe essere più rigoroso, più distaccato dalla patologia di cui esamina gli effetti! Senonché su tanta lucidità si fonda la grande illusione, e lo sdoppiamento paziente-analista diventa il fulcro di una storia giocata sul filo ostinato della speranza. Per 295 pagine seguiamo l'altalena di fiducia e delusione della protagonista insieme alle marce indietro, o meglio al gioco di surplace del fascinoso Olov; è il manzoniano guazzabuglio del cuore, coniugato qui ad una acuta intelligenza e una dichiarata preparazione culturale, poiché è una donna di alto profilo Ester, a fronte di un bellimbusto di poco cervello ma fermo nel suo unico principio: il matrimonio è sacro, anche se visto dalla prospettiva del tradimento. Tutto è sotto la lente di ingrandimento: con i due protagonisti e il coro delle amiche ben consiglianti di Ester ci muoviamo in una geografia fatta dl documentati percorsi urbani (se conoscete un po' Stoccolma, vi ci ritrovate), di teatri e ristoranti di provincia, sappiamo capillarmente cosa i due mangiano e bevono nei loro incontri, sappiamo con discrezione dei momenti più intimi, insomma non li perdiamo mai di vista e sotto esame è sempre lui, lo sfuggente oggetto del desiderio. È una pratica narrativa che aggancia il lettore alla protagonista, sulle sue impressioni e suggestioni si costruisce il giudizio sull'uomo dalla personalità vacua. Per contro c'è abbondanza dì riferimenti colti, micro saggi dì psicanalisi su un implicito impianto da tragedia greca: protagonista Ester, deuteragonista Olov, coro le amiche. C'è il pregio di una scrittura secca, che stronca le sdolcinature, e stende sul viluppo di illusioni e delusioni una considerazione, questa sì mo1to lucida: l'amante fa parte della conservazione del matrimonio, non del suo scioglimento.