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Recensione 'Come fermare il tempo' di Matt Haig - Edizioni e/o

Testata: La Libridinosa
Data: 9 settembre 2018
URL: https://www.lalibridinosa.com/2018/09/recensione-come-fermare-il-tempo-di.html

Anageria. Conoscete questo termine? Io ho dovuto cercarlo on-line e ho scoperto che questo romanzo parla della Bacci le persone che ne sono affette vanno incontro ad una forma di invecchiamento molto rallentata: invecchiano di circa un anno ogni 15 di vita.

Il protagonista di questo romanzo ne è affetto e, nel momento in cui ci racconta la sua storia, ha 436 anni. Eppure il suo corpo ne dimostra appena una quarantina. Tom (uno dei molteplici nomi che ha usato durante la sua esistenza) è nato il 3 marzo 1581. Tom è solo. Tom è infelice.

Quando ho letto la sinossi di questo romanzo, mi aspettavo una storia leggera, a tratti anche ironica. Mi sono ritrovata, invece, ad avere a che fare con un romanzo profondo, intenso, spesso anche doloroso.

Viviamo in un'epoca in cui apparire giovani e in forma pare indispensabile; in cui sembra quasi che si ambisca alla vita eterna. Ma è davvero questo che vogliamo? Ci siamo mai chiesti cosa vorrebbe dire, sul serio, vivere per 900 o 1000 anni? Quanto carico di dolore è in grado di sopportare la mente umana? Quante perdite? Quanti ricordi siamo in grado di accumulare prima di sentirci sopraffatti? Provate ad immaginare cosa voglia dire veder morire tutti coloro che amate La prima regola è non innamorarsi. Ce ne sono altre, ma questa è la principale. Non innamorarsi. Non amare. Non sognare l'amore. Se tieni fede a questa regola, andrà tutto bene. Tom vive una vita fatta di grande solitudine. La sua disfunzione lo porta a dover cambiare identità e città mediamente ogni 8 anni. Ma c'è qualcosa che spinge Tom ad andare avanti, lo scopo primario delle sue giornate: la ricerca di Marion, la figlia avuta, secoli prima, affetta anche lei da anageria.

Come fermare il tempo è un romanzo che porta con sé grandi riflessioni. Ci si trova a tu per tu con un personaggio che ha vissuto secoli di storia, che ha visto il mondo cambiare profondamente e che porta, dentro se, un carico di malinconia cui pochi sarebbero in grado di far fronte.

Quello che colpisce durante la lettura di questo romanzo, è la crescita emotiva (parliamo comunque di un uomo di 436 anni!) di Tom. Durante il dipanarsi della trama, infatti, Tom si "spoglierà" di tutti quei dolori che si è trascinato dietro durante i suoi quattro secoli di vita, preparandosi, finalmente a vivere davvero È arrivato il momento. Il momento di vivere. (...) Mi sento pronto a voler bene, a essere ferito e a correre il rischio di vivere. Ho amato tutto di questa storia: Tom, i suoi dolori, le sue speranze, la sua lotta col passato e col presente. Ma ho amato, soprattutto, il carico di emozioni che troviamo nelle ultime pagine, quelle che ci fanno capire che basterà aprire il cuore agli altri, mettere da parte le nostre paure, per poter essere felici anche a 436 anni!

E se Tom è un personaggio così riuscito all'interno di una storia così perfetta, il merito va, ovviamente, a Matt Haig che, con delicatezza, ci accompagna nella vita del protagonista, facendoci attraversare secoli di storia e incontrare personaggi di ogni sorta, senza mai, per questo, trasmettere una sensazione di finzione.

Tom è un personaggio che va conosciuto pian piano, amato incondizionatamente e tenuto nel cuore per parecchio tempo!