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Negli occhi di Timea

Autore: Cristina Marra
Testata: Thrillernord
Data: 17 settembre 2018
URL: http://thrillernord.it/negli-occhi-di-timea/

Succede spesso che alcuni personaggi stanno alle calcagna del loro autore, col fiato sul collo come un detective con un sospettato, lo punzecchiano, lo rimettono sulle loro tracce, questo è successo a Luca Poldelmengo con i gemelli Tripaldi protagonisti del noir “Negli occhi di Timea” che conclude il dittico della Red.

Dopo quattro anni dall’uscita di “Nel posto sbagliato” in cui la squadra segreta della polizia, la Red, carpiva informazioni con l’ipnosi a ignari cittadini, i Pov, ritroviamo i gemelli Vincent e Nicolas Tripaldi che, latitanti in Albania tornano in Italia spinti dal “dolce sapore della vendetta”.

Vincent era a capo della Red e Nicolas ne faceva parte, adesso hanno motivazioni diverse per sfogare la loro sete di vendetta. Nicolas vorrebbe far evadere dal carcere la collega Sara Mancini con la sua neonata Dafne e Vincent logorato dalla rabbia per l’uccisione della sua Naima ha un obiettivo piu’ grande che nasconde anche al fratello.

Uguali nell’aspetto ma diversi nel carattere e nelle scelte, i Tripaldi come se fossero un unico personaggio-specchio riflettono un volto solo ma che rivela due lati, due aspetti dello stesso individuo.

Vincent da leader della Red, creata dal professor Luca Basile e promossa dall’ex premier Benedetto Lacroix, ne subisce il declino e diventa ricercato dalla stessa squadra in un gioco di alternanze e compromessi politici in cui agisce la longa manus del nuovo primo ministro Mattia Manera.

Vincent è un grande e bel personaggio che si racconta in prima persona e in una sorta di ipnosi fittizia scandaglia il suo animo e ne combatte contraddizioni e sentimenti. Poldelmengo focalizza l’obiettivo su di lui, commissario ma anche criminale che cerca la vendetta nella morte dei colpevoli del male subìto e lotta con la sua coscienza.

L’autore usa la scrittura come una macchina da presa manovrata dal suo stesso protagonista che lo segue e Vincent si confessa e indaga sulla sua vita passata prima di cedere all’azione del presente che incalza e le sue scelte diventano immediate, non meditate, in una corsa contro il tempo. Io narrante di se stesso e dell’ambiente che lo circonda, Vincent svela al lettore il suo essere uomo combattutto tra la vendetta e l’affetto. Il dolore e il distacco forzato dalle poche persone che ha amato lo rendono duro e invulnerabile.

Forse sarà il futuro a salvarlo a sottrarlo a un destino senza scampo e il futuro è rappresentato da due occhi, quelli della piccola Timea. Occhi dell’infanzia e della purezza, dell’ingenuità e della positività anche quelli di Dafne, di pochi mesi, occhi che non hanno visto la violenza e la crudeltà del male come è successo a Timea.

Il dinamismo narrativo di Poldelmengo intesse una trama che intreccia in un intrigo internazionale politica, media televisivi , mafia e istituzioni. Gli interessi per il traffico di rifiuti tra due paesi e i compromessi tra i diversi personaggi coinvolti provocano una strage di cui l’unica testimone ha cinque anni e si chiama Timea.

Spettatore e attore, il ruolo di ogni personaggio è quello della pedina mossa per collaborare o entrare in contrasto con l’altro.

Timea è sola al mondo, ha con sè un piccolo e morbido amico, Dingo, un coccodrillo di peluche che come lei è stato testimone, ma muto e inanimato, della strage.

Timea è cercata da molti e, intorno alla piccola protagonista, Poldelmengo costruisce una storia nera di solitudini e avidità, di debolezze e sogni, di madri e figli, di ricordi e incubi, in un contesto metropolitano facilmente riconoscibile con una ruota panoramica restaurata che non cigola piu’ e non cade a pezzi arrugginita dall’abbandono e dal degrado ma è illuminata e riporta la luce e i colori tra le ombre e il buio.