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Come fermare il tempo - Matt Haig

Testata: Due lettrici quasi perfette
Data: 26 settembre 2018
URL: https://www.duelettriciquasiperfette.com/2018/09/come-fermare-il-tempo-matt-haig.html

Oggi vi parlo di un libro che racchiude al suo interno un viaggio straordinario attraverso il tempo, oltre a una serie di spunti di riflessione sul valore della mortalità e sul bisogno atavico di condividere il proprio posto nel mondo con qualcuno che ci sia affine.

A chi non è mai capitato di fantasticare su un'ipotetica immortalità, o sulla possibilità di vivere molto più a lungo di quanto non sia umanamente possibile? A me è successo più volte, e in quel fantasticare pensavo a come sarebbe bello poter attraversare più epoche vivendo in prima persona le evoluzioni della storia, quelle che ci è dato conoscere solo attraverso i libri. Ma sarebbe veramente così bello? O questo privilegio porterebbe con sé dei risvolti negativi? Tom Hazard, il protagonista di questo libro, è un privilegiato o forse un dannato: egli infatti è affetto da una rara sindrome che lo porta ad invecchiare di un anno ogni 15. Noi facciamo la sua conoscenza quando la sua età anagrafica risulta essere di 436 anni, mentre il suo aspetto è quello di un quarantenne e attraverso il racconto della sua lunghissima vita, scopriamo che il lato peggiore della quasi immortalità è il dover vedere le persone a cui ci si lega, morire inesorabilmente molto prima di noi e dover convivere con un senso di vuoto e di lutto per un tempo lunghissimo, quasi infinito. Tom scoprirà a sue spese che l'unica difesa è evitare di affezionarsi o, peggio, di innamorarsi. Sarà quindi ancora così appetibile una vita che sembra non avere mai fine?

La domanda a questo punto sorge spontanea: cos'è che rende la vita degna di essere vissuta? La possibilità di fare mille cose, conoscere tutto lo scibile umano per esperienza diretta, i successi professionali, o piuttosto la capacità di provare dei sentimenti, il privilegio di condividere le esperienze con le persone che scegliamo come compagni del nostro viaggio lungo la vita? Tom non ha dubbi in proposito, lui che a causa della sua natura è costretto ad impedirsi di provare amore, arriva persino ad invidiare la vecchiaia altrui, a desiderare il decadimento del corpo pur di non provare più la nostalgia delle persone che ha perduto e della persona che lui stesso è stato con loro, andata persa nelle maglie del tempo passato.

La narrazione, pervasa da un costante senso di malinconia, si svolge su più piani temporali, alternando le vicende del tempo presente con episodi della lunga vita di Tom il cui ricordo viene scatenato da un avvenimento, un profumo, una sensazione, e con lui vivremo il senso di profonda solitudine e quasi di alienazione che lo abitano all'inizio del romanzo, per poi accompagnarlo in una sorta di viaggio all'interno di sé attraverso i ricordi, fino ad una sorta di rappacificazione con la vita, la sua eccezionale vita, quasi come se lo vedessimo affiorare in superficie dopo una lunga apnea sott'acqua. Una delle cose che ho più apprezzato in questo romanzo, oltre alle numerose riflessioni che mi ha indotto su come cambino le priorità a seconda del momento storico, è stata la possibilità di incontrare personaggi del calibro di William Shakespeare o Francis Scott Fitzgerald, visti nella loro quotidianità, o conoscere alcuni aneddoti, come per esempio la consuetudine delle nobildonne nel 1600 di annerirsi artificialmente i denti per imitare la carie provocata da un eccessivo consumo di zuccheri, segno di benessere economico, pensando che ora la stessa condizione viene ostentata nel modo diametralmente opposto. Un libro da leggere per ricordare che ognuno di noi è la somma degli attimi che ha vissuto e degli incontri che ha fatto, nel bene o nel male.