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“Come fermare il tempo” di Matt Haig: una storia bellissima

Testata: Silenzio sto leggendo
Data: 9 ottobre 2018
URL: https://www.silenziostoleggendo.com/2018/10/09/recensione-come-fermare-il-tempo-matt-haig/

Mi aspettavo che “Come fermare il tempo” fosse un romanzo leggero, magari anche divertente, ma non è stato così. Si tratta di un libro pieno di riflessioni, con un tono malinconico che aleggia per buona parte della storia, in linea con i sentimenti del nostro protagonista, Tom.

Tom lo conosciamo a 436 anni. Soffre di un disturbo chiamato “anageria” che gli consente di invecchiare molto lentamente. A guardarlo, si direbbe che abbia passato da poco la quarantina, eppure ha vissuto per oltre quattro secoli. Quattro secoli… riuscite anche solo a immaginarlo?

Se per alcuni è un dono prezioso, per altri, come nel caso di Tom, diventa una specie di condanna. Del resto, come si fa a vivere senza affezionarsi a nessuno? Come si fa a sopravvivere vedendo morire le persone che ami? La vita diventa un vuoto susseguirsi di giorni, una ricerca di senso, il timore di poter far soffrire altre persone a causa della propria condizione. I passaggi che riguardano sua madre sono stati difficilissimi da digerire.

Se la prima parte del romanzo l’ho trovata un po’ lenta, a tratti anche ripetitiva, le ultime cento pagine mi hanno lasciata sopraffatta dall’emozione. Ho amato tantissimo il personaggio di Omai, la sua forza, la sua determinazione. Me lo sono immaginato in tutta la sua bellezza mentre cavalca le onde dell’oceano nello stesso modo in cui affronta la vita: senza paura.

Mi ha commossa la presa di coscienza finale di Tom, la sua voglia di riscatto, il suo aprirsi finalmente alla vita, senza più timori o condizionamenti. Per tutta la durata del libro ho avuto voglia di abbracciarlo, di consolarlo, magari di farmi raccontare storie sui personaggi che ha incontrato e sulle epoche ha vissuto, di dirgli: “Andrà tutto bene”, come lui stesso in passato aveva detto, senza crederci fino in fondo.

Sullo sfondo di “Come fermare il tempo” ho trovato il messaggio che Matt Haig mette anche nei suoi deliziosi libri per l’infanzia, ovvero quello di non perdere mai la speranza (per i regali di dicembre segnatevi “La bambina che salvò il Natale“). Tom non li ha vissuti al meglio i suoi oltre 400 anni, tranne che per brevi periodi, la sua disfunzione lo ha rinchiuso in una gabbia di paure, ma lui ha avuto speranza. Una su tutte, quella di ritrovare sua figlia Marion, anche lei destinata a vivere per diversi secoli.

Sul finire del romanzo ci sono un paio di passaggi che mi hanno colpita. Uno sembrava proprio scritto rivolgendosi a me: “È questo il problema del futuro. Non sai. Arrivato a un certo punto devi accettare di non sapere. Devi smetterla di sbirciare avanti e concentrati sulla pagina che stai leggendo”. A me capita spesso di sbirciare, lo ammetto… Questa incertezza a cui Haig ci invita non deve spaventarci, anzi. Mi è sembrato che volesse dirci che se accettiamo questa condizione, questo “non sapere”, potremmo affrontare il presente in modo più sereno e consapevole.

L’altro, come conseguenza a quanto appena detto, è questo: “Bisogna continuare a camminare in avanti. Ma non si è obbligati a guardare sempre avanti. A volte ci si può semplicemente guardare intorno, ed essere felici proprio lì, dove si è”.

Sul tempo ci si interroga da secoli. Filosofi, scrittori, scienziati, hanno da sempre provato a dargli un significato, a ingabbiarlo, a dilatarlo, a governarlo. Matt Haig con “Come fermare il tempo” ci dice la cosa più semplice, ma allo stesso tempo più importante, di tutte: vivetelo.